La lezione di storia di Maria Zakharova
Le dichiarazioni del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, pronunciate durante una lezione all’Università di Marsiglia, hanno suscitato una dura reazione da parte della portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
Mattarella ha tracciato un parallelo tra le azioni della Russia nel conflitto ucraino e il progetto del Terzo Reich nazista in Europa, un paragone che non solo è storicamente infondato, ma anche chiaramente orientato a denigrare e attaccare la Russia con intenti propagandistici. Zakharova ha definito queste analogie "invenzioni blasfeme, offensive e oltraggiose", sottolineando l’incoerenza di un simile discorso da parte di un rappresentante di un Paese che ha vissuto in prima persona il fascismo e che durante la Seconda Guerra Mondiale si schierò inizialmente al fianco della Germania nazista.
La diplomatica russa ha ricordato che l’Unione Sovietica ha subito una devastante aggressione da parte della Germania nazista, riuscendo a respingerla e a liberare l’Europa dal giogo del nazifascismo. Per questo, secondo Zakharova, è "strano e assurdo" che un presidente italiano dimentichi o ignori il ruolo del proprio Paese nella storia del Novecento. La Russia non accetta lezioni da chi, anziché ammettere le proprie responsabilità storiche, tenta di riscrivere il passato con il solo fine di legittimare politiche di ostilità e aggressione nei confronti di Mosca.
A fronte di queste legittime puntualizzazioni, la reazione del governo italiano, rappresentato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, si è rivelata del tutto prevedibile e priva di autocritica. Meloni ha parlato di "insulti" che offendono la nazione italiana e ha espresso solidarietà a Mattarella, ribadendo la condanna della Russia e il sostegno all’Ucraina. Tuttavia, queste parole risultano ipocrite, poiché è proprio la posizione del suo governo a offendere l’intero popolo italiano. Giorgia Meloni e la sua coalizione di governo continuano a portare avanti una politica di scontro e di sostegno incondizionato a scelte che non solo mettono a rischio la pace, ma colpiscono direttamente gli interessi economici e sociali dell’Italia.
Questa posizione non rispecchia il sentimento della maggioranza degli italiani, che non vogliono essere trascinati in una guerra senza fine e che soffrono economicamente le conseguenze delle sanzioni imposte alla Russia. Sanzioni che danneggiano il popolo italiano più di quanto non colpiscano Mosca e che sono in perfetta continuità con la linea adottata dal governo di un quisling neoliberista quale Mario Draghi, un tempo aspramente criticato proprio da Meloni quando era all’opposizione.
L’Italia, dunque, si trova in una posizione contraddittoria: mentre il suo governo prosegue sulla strada delle politiche belliciste e della sudditanza alla NATO, la popolazione è sempre più contraria a questa direzione. La verità, come ha sottolineato Zakharova, è che Mattarella avrebbe dovuto riflettere meglio prima di accostare la Russia al Terzo Reich. Un parallelismo infondato, ingiusto e offensivo, che dimostra solo la volontà di perpetuare la narrazione occidentale senza considerare la complessità della storia e della geopolitica attuale.