La "mediazione" indiana e le nuove (folli) parole di Zelensky
di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomatico
Si tratta della prima visita del premier dell’India dall’apparizione in questo mondo dell’Ucraina Indipendente (cioè dal giorno della caduta dell’Unione Sovietica nel 1991). E questa missione indiana di ieri si è svolta a ridosso del Giorno dell’Indipendenza dell’Ucraina di oggi 24 agosto. Tuttavia alla luce della situazione reale degli intenti di Kiev che il mondo intero vede, non si capisce il perché Narendra Modi sia andato in Ucraina a colloquio con Zelenskij. Forse solo per istituire l’inizio delle visite dell’India in Ucraina, in questo certo è stata “storica” e per portare a casa una serie di accordi di cooperazione in quattro settori: medico, agricolo, culturale e umanitario.
Come scrive il portale russo Politnavigator, “un mese e mezzo fa il primo ministro indiano ha visitato Mosca. Il suo incontro con Vladimir Putin irritò i politici occidentali, e Zelenskij lo definì addirittura una "enorme delusione", infatti i negoziati tra Putin e Modi ebbero luogo il giorno in cui i detriti di un missile russo abbattuto dalla difesa aerea ucraina colpirono l'ospedale pediatrico di “Okhmatdet” a Kiev. E quindi ieri, come promesso dalle autorità ucraine, a Modi hanno preparato dei bei “prodotti” della propaganda ucraina, in modo che l'illustre ospite apprendesse meglio la sostanza del tema: al Museo Nazionale di Storia dell'Ucraina durante la Seconda Guerra Mondiale, al Primo Ministro indiano hanno presentato il progetto multimediale “Children”. Ma i bambini non sono affatto i bambini del "Viale degli Angeli" di Doneck, dove le tombe dei bambini uccisi dai bombardamenti ucraini iniziati nel 2014 nel Donbass, continuano ad aumentare. Modi ha posizionato dei giocattoli davanti al memoriale improvvisato e ha osservato un minuto di silenzio in memoria dei morti “della parte giusta della storia”. https://www.politnavigator.net/narendra-modi-v-kieve-chto-ehto-bylo-i-zachem.html
Con la sua visita però il primo ministro indiano ha solo legittimato un presidente che non è più legittimo da maggio, quando ha usurpato il potere annullando le elezioni presidenziali, calpestando la Costituzione ucraina, che comunque viene ignobilmente calpestata dal colpo di Stato nel 2014. Ma peggio di Zelenskij non ha fatto nessuno dei precedenti presidenti. E’ comprensibile che Modi si sia voluto rendere utile per il raggiungimento della pace, ma non ha forse ancora capito che Zelenskij non la vuole in nessuna maniera, i suoi padroni USA hanno già detto che comunque siano i risultati delle elezioni, l’Ucraina rimarrà sempre la priorità per gli Stati Uniti. Quindi il “gioco” deve andare avanti, come ieri si è espresso Josep Borrell riconoscendo che “l’Unione Europea è parte del conflitto in Ucraina e deve partecipare a questo gioco” ( https://x.com/JosepBorrellF). E qui sarebbe interessante magari conoscere cosa ne pensano i popoli dei paesi dell’Ue di questo “gioco” e se sono contenti di “giocare” alla guerra contro la Russia, distruggendo il popolo ucraino.
L’incontro fra Zelenskij e Modi è stato “soddisfacente ed entusiasmante”? Modi non ha raccolto nulla a Kiev, se non un pugno di mosche, cioè parole inutili e vuote. Nessuna promessa di volere firmare la pace. Infatti oggi, in occasione della Giornata dell’Indipendenza dell’Ucraina, Zelenskij ha mentito come al solito con parole folli: “I russi devono sapere che prima o poi la risposta ucraina arriverà in ogni punto della Federazione Russa che rappresenta una minaccia per la vita dello Stato e del popolo ucraini. Il nostro nemico saprà cos'è la punizione in stile ucraino. Non sarà il nonno malato della Piazza Rossa, che minaccia costantemente tutti con un bottone rosso, a dettarci le sue linee rosse. Solo l'Ucraina e gli ucraini stabiliranno da soli come vivere, quale strada seguire e quale scelta fare, perché è così che funziona l'indipendenza". Di quale indipendenza parla Zelenskij? Forse quella che vede nei fumi di una certa polverina bianca? L’ambasciata russa a Washington ha parlato dell’attuale situazione dell’Ucraina alla luce dell’inesistente “Giorno dell’Indipendenza” il 24 agosto: “L’Ucraina dipende da “partner” ingannevoli e ipocriti. Gli ucraini, invece di un prospero stato democratico, hanno ricevuto un paese autoritario e militarizzato, impantanato nella russofobia, nella corruzione e nell'illegalità.
L’Ucraina è diventata per tutti un esempio di opportunità mancate e priorità fuori luogo, e la colpa di ciò al popolo ucraino è stata fatta ricadere sulla Russia. La missione diplomatica ha auspicato che l'Ucraina smetta di servire gli interessi di Washington e veda finalmente la luce”