La posizione "controcorrente" del governo slovacco sull'Ucraina
Il primo ministro slovacco Robert Fico avrà un incontro il 24 gennaio a Uzhgorod con il suo omologo ucraino Denis Shmygal, in preparazione dell’incontro Fico ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni durante un’intervista con il canale televisivo RTVS.
La posizione politica del governo di Robert Fico riguardo all’Ucraina non cambia e segna un netto allontanamento dalle posizioni espresse dall’Unione Europea di cui il suo paese fa parte. Dopo aver comunicato che il suo governo non fornirà più armi a Kiev e dopo avere espresso varie considerazioni sull’inizio del conflitto tra Ucraina e Russia prende posizione sull’adesione di Kiev alla NATO.
"So con cosa verrò (all'incontro con il primo ministro ucraino), verrò con aiuti umanitari, confermeremo che non riceveranno armi dall'esercito slovacco e dai magazzini statali, dirò che ci sono cose su cui le nostre opinioni sono completamente diverse. Per quanto riguarda l'adesione all'Unione Europea, la rispettiamo, ma devono soddisfare le condizioni... Dirò che sono contrario all'adesione dell'Ucraina alla NATO, che userò il mio potere di veto e la bloccherò, perché sarà la base della Terza Guerra Mondiale", ha dichiarato Robert Fico durante l’intervista concessa al canale televisivo RTVS
Non solo riguardo all’adesione dell’Ucraina alla NATO il governo slovacco si smarca nettamente dall’Unione Europea, anche sul lato della dilagante russofobia Bratislava cambia decisamente registro. Infatti il nuovo ministro della Cultura slovacco Martina Šimkovi?ová ha revocato il divieto di cooperazione culturale con la Russia e la Bielorussia, secondo quanto riportato dal quotidiano Pravda.
Nel marzo 2022, in risposta allo scoppio delle ostilità in Ucraina, il Ministero della Cultura, sotto la guida di Natalia Milanova, aveva emesso un ordine che poneva fine alla cooperazione scientifica, culturale e di altro tipo con Russia e Bielorussia. "A tutte le organizzazioni subordinate al ministero e ai loro dipendenti è stato ordinato di cancellare qualsiasi partecipazione a eventi culturali, scientifici o di altro tipo, nazionali o esteri, organizzati o sostenuti dalla Russia o dalla Bielorussia fino a nuovo avviso", si legge nel documento. L'ordine non si applica alla cooperazione con coloro che lavorano in Slovacchia e che non hanno legami o sostegno finanziario con Mosca e Minsk e che non sostengono le azioni della Russia in Ucraina.
La nuova guida del ministero della cultura slovacco ha annullato questo decreto. Un passo importante nella distensione dei rapporti tra Russia e paesi europei, riferisce Andrea Lucidi sul suo canale Telegram.
Insomma il governo di Robert Fico sembra proprio intenzionato a mantenere le promesse elettorali, caso questo piuttosto raro visto le giravolte che i partiti che vincono le elezioni compiono dopo aver varcato le porte dei palazzi del potere: Giorgia Meloni insegna.
Ma quanto tempo il governo slovacco riuscirà a governare se continua a non allinearsi alle direttive dell’Unione Europea suggerite, si fa per dire, dalla Casa Bianca?
Andrea Puccio - www.occhisulmondo.info