La propaganda di guerra del TG2 contro il Venezuela

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La propaganda di guerra del TG2 contro il Venezuela

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Dilaga sui social e viene santificato sul TG2, (ma su questo ci ritorniamo) un video che mostra un presunto supermercato di Caracas dove gli unici prodotti in vendita sarebbero  Coca-Cola e ketchup marca  Heinz  (“di proprietà di Teresa Heinz, moglie di John Kerry, già candidato per i democratici alle presidenziali Usa e segretario di Stato americano durante il secondo mandato di Barak Obama”). Il tutto starebbe a dimostrare, oltre alla penuria di merci in Venezuela, la dabbenaggine del governo Maduro che, per i suoi sudditi, riesce a vendere (a prezzi stratosferici, per via dell’inflazione) soltanto merci che avvantaggiano unicamente l’imperialismo USA. Insomma, come suggerisce il TG2, una variante della frase “Non hanno pane? Mangino brioches”, attribuita falsamente alla consorte di Luigi XVI e che servì a scaldare gli animi della folla che poi animò la Rivoluzione francese.


Ma occupiamoci del video. Interessandomi di fakenews, solitamente, quando mi imbatto in un video o foto diffusi dai media mainstream, spesso, per saperne di più, vado ad importunare tutta una serie di conoscenti (esperti in armi, in aeronautica, oculisti… ) che possono darmi una mano. Questa volta è stata la volta del direttore del supermercato sotto casa mia (Giuseppe G., che desidero qui ringraziare) al quale ho mostrato il video e alcuni fotogrammi di questo. Ecco il suo parere.


Mi sembra una evidente messinscena realizzata per produrre il video.  Intanto, nessun direttore di supermercato, con una clientela quasi impossibilitata ad acquistare merci, penserebbe di disseminarle su scaffali così lunghi. Solitamente le merci particolarmente esposte al taccheggio, vengono assemblate in ristretti posti facilmente videocontrollati, non certo in lunghe file, dove basta spostare qualche bottiglia per mimetizzare il furto. Un'altra stranezza è che a monte di una così vasta esposizione esista una sola etichetta, per di più con una evidente cancellatura che potrebbe celare il nome e il Paese del supermercato.”
 



 
Tra l’altro, il video (postato anche su Youtube), che ripropone l’identica bufala diffusa ben quattro anni fa, non riporta nessun fotogramma con una qualche insegna che potrebbe attestare di essere stato girato a Caracas; anche se, ovviamente, non c’era bisogno di questo per documentare gli scaffali vuoti e la penuria di merci che, indiscutibilmente, affligge i venezuelani e un Venezuela strangolato, da anni, dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e, dall’Unione Europea.

Forse sarebbe stato opportuno parlare di queste per spiegare il perché della crisi economica e della conseguente penuria di merci in Venezuela. Tutt’altro ha fatto il TG di Rai2, (oggi in mano alla Lega di Salvini) che pure si spende in surreali lezioni di “sovranismo” affidate a personaggi come Aleksandr Dugin; “sovranismo” che scompare davanti al primo diktat di Trump (o di Netanyahu). Quindi, avanti con la bufala del "dittatore" Maduro che impone nei supermercati le merci dell’imperialismo americano. Cambiano i suonatori, ma la musica (alla RAI) è sempre la stessa.



Francesco Santoianni
  
 

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