La Pubblica Amministrazione, il "filone rosso" e la guerra di classe
di Pasquale Cicalese
Continuano i morti sul lavoro e le malattie professionali, cresciute a gennaio dl 30%. Ribadisco che deve essere approvata la legge sull'omicidio del lavoro.
Poi, per ritornare al filone rosso del periodo 60-80: abrogazione Legge Bassanini e Legge Brunetta, abrogazione della perforamance, la Pa al servizio della cittadinanza e delle imprese contro gli "obiettivi" asettici legati all'intelligenza artificiale. I soldi dell'Inail, depositati presso la Tesoreria dello Stato, decine di miliardi, devono ritornare all'istituto per potenziare l'area medica, l'assisstenza degli infortunati lungo il loro percorso lavorativo, anche fuori dal luogo di lavoro, per ripristinare il werlfare ai dipendenti, per ridurre l'orario di lavoro, per internalizzare i servizi di guardania e pulizia (valido per tutta la Pa), assunzione di migliaia di ispettori, togliere potere ai dirigenti, lavoro per gruppo e non per singolarità, secondo le proprie capacità.
E ancora: collaborazione area medica, area azienda, area prestazioni e area prevenzione. Assunzione di migliaia di persone, vista la gravissima carenza di personale. Questo vale anche anche per l'Inps, per l'Agenzia delle Entrate, per la sanità, per la scuola e per l'assistenza sociale.
La Pa deve ritornare ai fasti degli anni settanta, con le riforme sociali che portarono reflazione salariale, migliori condizioni di lavoro, Legge 285, abbattimento disoccupazione giovanile, ecc. L'Usb da decenni si batte per questi obiettivi. Sono fondatore delle Rdb di Bologna nel 1991 assieme al compianto Roberto Sassi, maoista e mio maestro, contro le privatizzazioni e le esternalizzazioni. Il filone rosso, così come deve combattere la prossima Terza Guerra Mondiale deve ribaltare la guerra di classe degli ultimi 50 anni contro il salario.