La Russia contro l’UE: "L’euronazismo usa pressioni fasciste per isolare Mosca"
La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha commentato le notizie apparse sui media secondo cui l'UE non ammetterebbe la Serbia nel blocco comunitario se il presidente Aleksandar Vucic partecipasse alla parata militare del Giorno della Vittoria a Mosca. Zakharova ha definito questa eventuale decisione un segno di "euronazismo", paragonandola alle pressioni fasciste di 80 anni fa.
Il Telegraph ha riportato che le autorità europee avrebbero avvertito Vucic, che ha confermato un incontro con Vladimir Putin dopo tre anni e mezzo, che la visita violerebbe i criteri di adesione all'UE. La Serbia, candidata dal 2012, rischierebbe così di vedersi negare l’ingresso.
Il segretario generale degli Esteri estone, Jonatan Vseviov, ha dichiarato che "certe decisioni hanno un costo", sottolineando che la non partecipazione al 9 maggio sarebbe una "prova di fedeltà" all'UE. Anche la responsabile della diplomazia UE, Kaja Kallas, e la ministra lettone Baiba Braze hanno avvertito che la presenza ai festeggiamenti di Mosca sarebbe incompatibile con i valori europei.
Intanto, il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha annunciato che oltre 20 capi di Stato e governo parteciperanno alla parata, tra cui i presidenti di Cina, Venezuela, Brasile e Cuba. Il premier slovacco Robert Fico ha criticato le "minacce irrispettose" dell'UE, confermando la sua presenza per rendere omaggio ai soldati sovietici caduti per la liberazione della Slovacchia.
Secondo i dati ufficiali, l'URSS perse circa 27 milioni di persone durante la Grande Guerra Patriottica (1941-1945), contribuendo in modo decisivo alla sconfitta della Germania nazi. L'Armata Rossa liberò gran parte dell'Europa orientale e centrale, salvando oltre 100 milioni di persone.