La Russia denuncia all’Onu l’impronta ucraina nell’offensiva jihadista in Siria
Durante una riunione del Consiglio di Sicurezza, il rappresentante permanente della Russia presso all'ONU, Vasili Nebezia ha denunciato l'impronta dell'intelligence ucraina in Siria, nell'offensiva contro le forze governative lanciata la scorsa settimana nel paese arabo.
"Vorremmo attirare particolare attenzione sulle tracce della Direzione principale dell'intelligence dell'Ucraina nell'organizzazione di attività di combattimento e nella fornitura di armi ai miliziani che operano nel sud-ovest della Repubblica araba siriana" ha lamentato il diplomatico russo, ricordando che, secondo le informazioni disponibili, sono gli Stati Uniti e i loro alleati che, in misura maggiore o minore, forniscono sostegno agli jihadisti.
"I terroristi ucraini e siriani, motivati ??dall'odio verso la Russia e la Siria, stanno collaborando sia per reclutare combattenti per le forze armate ucraine sia per effettuare attacchi contro l'esercito russo e siriano in Siria", ha ricordato Nebezia.
Il rappresentante russo ha sottolineato che esperti ucraini accompagnati da miliziani del gruppo terroristico Hayat Tahrir al Sham sono stati rilevati in un centro scientifico ad Aleppo, oltre, al fatto che forniscono armi agli jihadisti a Idlib, compresi veicoli aerei senza pilota e moduli GPS codificati.
"Inoltre, è diventato ancora una volta chiaro che, sotto il regime di Kiev sostenuto dall'Occidente, l'Ucraina è diventata un terreno fertile per il terrorismo internazionale e minaccia apertamente la pace e la sicurezza internazionali, come dimostrato non solo dai suoi attacchi terroristici in Russia, ma anche dai suoi azioni nel Sahel e in Siria".
Nebezia ha accusato gli Stati Uniti e i loro alleati per approfittare di ogni occasione per creare caos nel paese levatino, prima con le sanzioni per peggiorare la situazione economica e poi sostenendo i terroristi ad Idlib.
Inoltre, il diplomatico russo ha sottolineato che i paesi occidentali non esitano “allo stesso tempo, non esitano a definire Hayat Tahrir al Sham, come la presunta opposizione siriana moderata", evidenziando che “questo doppio standard è inaccettabile e la lotta contro i gruppi terroristici internazionali riconosciuti come tali dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite deve senza dubbio continuare", ha concluso.