"La Russia non è nostra nemica". I manifesti pacifisti mandano in tilt il comune di Roma

"La Russia non è nostra nemica". I manifesti pacifisti mandano in tilt il comune di Roma

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di Agata Iacono


"La Russia non nostra nemica". I cartelloni comparsi a Roma, (di cui abbiamo parlato qui) stanno avendo un'eco internazionale.

E non è ancora finita qui. La "caccia" ai pacifisti promotori, che si sono "permessi" di affermare agli occhi del mondo, "addirittura nella Città Eterna", che il re è nudo, ha suscitato reazioni spropositate e oltre i limiti del ridicolo. 

Nessun vandalismo, niente manifestazioni violente,  neppure un terroristico petardo.

Quello che  ha spiazzato è stato il rispetto delle norme, delle procedure: persino il piddino Comune di Roma, per obbedire alle sollecite minacce dell'ambasciata ucraina, ha dovuto cercare un espediente, una scusa plausibile atta a revocare, secondo cavillo, la concessione e fare rimuovere i manifesti. Immagino cervelloni fumanti, geni al lavoro sudaticci tra scartoffie, legali solerti e persino qualche domandina alla  chat GPT: grida di giubilo quando il ragionier Fantozzi urla "eureka!".

Azzeccagarbugli je spiccia casa, direbbero a Roma..
 
In alcuni manifesti il gruppetto di promotori aveva voluto inserire un preciso riferimento a Roma, perché il messaggio di Pace fosse inteso chiaramente come desiderio di cittadini romani: una piccola lupa faceva capolino ai margini.

Così il Comune di Roma ha inoltrato una PEC ad una delle agenzie pubblicitarie, chiedendo la rimozione di alcuni manifesti, per la presenza della lupa, chiaro riferimento a Roma e di conseguenza pericolosamente fraintendibile con un sostegno, una pur minima adesione, della giunta Gualtieri.
Sia mai ...

Quindi, "per violazione del copyright", la censura si scatena mascherata da inghippo burocratico. Basterà togliere la lupa?

Ne parla addirittura la CNN, scandalizzata del mancato  scandalo: com'è possibile che l'antica tattica dei tazebao possa ancora essere ammessa e sfuggire al controllo in un paese vassallo?

E si cercano i "mandanti". Che però non ci sono. Mandante è la Costituzione italiana, richiamata in calce ai Cartelloni.

La CNN, evidentemente in crisi di debunker, arriva a individuare il colpevole nella rivista "sovranità popolare"

Pubblichiamo di seguito una precisazione da parte di Maurizio Torti (direttore della rivista SP Sovranità Popolare) in merito a questo articolo della CNN:
"la frase che indica SP come coordinatore/promotore, articolo CNN e' della collega, prego ogni interessato a leggere l'articolo pubblicato da noi che non abbiamo scritto nulla appropriandoci di questa iniziativa popolare apolitica. Non mettiamo cappelli, non e' nelle nostre corde, anzi e non ci assumiamo nessuna responsabilità in modo particolare su un attività di questo tipo".

Ma la notizia dei cartelloni è rimbalzata persino in India.




Si legge su Times Of India:

"Con un colpo di scena drammatico, manifesti pro-Russia hanno inondato l’Italia, recanti messaggi come “La Russia non è nostra nemica”. Questi manifesti, visti nelle principali città, chiedono la pace e la fine dei finanziamenti alle armi per Ucraina e Israele. Il governo ucraino è indignato e invita l’Italia ad agire."

Perché un manifesto che chiede la pace e la fine della complicità dell'Italia nella guerra, riesce a suscitare più scalpore di un evento fisico di massa con migliaia di persone?

Sfugge alla metodologia del controllo, in una società digitalizzata, dove la comunicazione è monopolio dei media di regime e di piattaforme private?
Sfugge persino alle nuove norme repressive Piantedosi-Nordio "anti Ghandi" contro le manifestazioni di protesta e di piazza?

Riportiamo l'ultimo messaggio del gruppo promotore (che come abbiamo specificato nel precedente articolo non ha mai avuto contatti con le istituzioni russe, si è formato spontaneamente e non ha leader né portavoce, né tantomeno un soggetto politico di riferimento:

"Dopo l'ambasciata ucraina, se la prende a male anche il padrone d'oltrematica:

I cartelloni "La Russia non è il mio nemico" diventano un caso anche per la CNN.

Il messaggio di solidarietà verso i russi dà evidentemente fastidio, attiviamoci quindi per farlo girare sempre di più nelle strade italiane.

Qui il link per scaricare il file per la stampa del manifesto, sia nella versione orizzontale che verticale.

Mantenendo il formato grafico e il testo base, siete liberi di fare stampare i manifesti e ottenere le autorizzazioni di prassi per farli affiggere, se volete contribuire attivamente alla diffusione si questo messaggio."

Agata Iacono

Agata Iacono

Sociologa e antropologa

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