La sfida tra Lula e Bolsonaro continua nelle elezioni municipali in Brasile

652
La sfida tra Lula e Bolsonaro continua nelle elezioni municipali in Brasile

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

Le recenti elezioni municipali in Brasile hanno delineato un quadro politico complesso e polarizzato, anticipando le dinamiche che caratterizzeranno le presidenziali del 2026. I principali protagonisti sono ancora una volta l'attuale presidente Luiz Inácio Lula da Silva e il suo predecessore, l'ex presidente Jair Bolsonaro, come evidenzia teleSUR. Sebbene entrambi abbiano mantenuto un profilo relativamente basso durante la campagna elettorale, i risultati delle urne mostrano chiaramente l'influenza di queste due figure sulle scelte politiche dei cittadini brasiliani.

I risultati

Secondo i dati diffusi dal Tribunale Superiore Elettorale (TSE), il Partito Social Democratico (PSD), di destra ma alleato di Lula, e il Movimento Democratico Brasiliano (MDB), che ha ricevuto il sostegno di Bolsonaro, hanno ottenuto rispettivamente 887 e 863 sindaci eletti in un totale di 5.569 municipi. A queste cifre si aggiunge il risultato del Partito dei Lavoratori (PT), fondato dallo stesso Lula, che ha conquistato 252 municipalità, ampliando la propria rappresentanza soprattutto nelle aree rurali del paese.

Nonostante la destra radicale abbia vinto in alcune delle principali capitali brasiliane, i candidati di sinistra sono riusciti ad accedere al secondo turno in città chiave come San Paolo, Porto Alegre, Fortaleza, Cuiabá, Natal e Aracaju. La seconda tornata elettorale si terrà il 27 ottobre e sarà decisiva per capire il futuro assetto politico di queste grandi metropoli.

A San Paolo, la corsa al ballottaggio sarà tra Guilherme Boulos, leader del Movimento dei Lavoratori Senza Tetto (MTST) e candidato sostenuto da Lula, e l'attuale sindaco Ricardo Nunes, del MDB, vicino a Bolsonaro. Boulos ha ottenuto il 29% dei voti al primo turno, contro il 29,49% di Nunes, dimostrando una forte polarizzazione tra le forze politiche in campo. La traiettoria di Boulos, basata sul suo attivismo sociale e la difesa dei diritti abitativi, rappresenta una nuova corrente progressista nella politica brasiliana, mentre Nunes ha cercato di attrarre l'elettorato di destra avvicinandosi alle posizioni di Bolsonaro.

A Rio de Janeiro, Eduardo Paes, sindaco uscente e candidato centrista sostenuto da Lula, ha vinto con un netto 60,2% dei voti, battendo il candidato bolsonarista Alexandre Ramagem. Con questa vittoria, Paes rinnova il suo mandato per la quarta volta, confermando il suo controllo sulla città nonostante la sfida lanciata dalla destra.

La crescita dei movimenti sociali: MST e MTST in ascesa

Le elezioni hanno anche segnato un momento storico per il Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra (MST), che per la prima volta ha partecipato con propri candidati in diverse municipalità del paese. Il MST ha ottenuto 39 seggi da consigliere comunale in 15 stati brasiliani, dimostrando la propria forza elettorale soprattutto nelle aree rurali del nord-est e del sud-est del Brasile. Tra i principali temi promossi dal movimento ci sono la democratizzazione dell'accesso alla terra, la lotta contro la fame e la promozione di politiche ambientali sostenibili.

Maira Marinho, docente dell'Università Statale di Rio de Janeiro e attivista del MST, è stata eletta consigliera comunale a Rio de Janeiro, portando avanti la lotta contro l'insicurezza alimentare e promuovendo iniziative a favore dell'ecologia. Nel contesto di una crescente polarizzazione politica, il MST ha dovuto affrontare la sfida di contrastare l'influenza delle forze di estrema destra ancora attive in molte regioni del Brasile.

Anche il Movimento dei Lavoratori Senza Tetto (MTST), attraverso la figura di Boulos, ha fatto significativi progressi nelle elezioni, dimostrando la crescente popolarità delle cause popolari e il consolidamento della sinistra sociale nel panorama politico brasiliano.

Il contesto politico e sociale del Brasile

Queste elezioni municipali si sono svolte in un momento delicato per il Brasile, segnato da una forte polarizzazione politica e da emergenze ambientali come incendi record e siccità. Tuttavia, il tema ambientale è stato quasi assente dal dibattito elettorale, dominato invece da questioni legate alla disinformazione e alle "fake news". La campagna elettorale è stata inoltre influenzata dalla temporanea sospensione della piattaforma social X (precedentemente nota come Twitter), ritenuta responsabile di diffondere disinformazione. Sebbene Elon Musk abbia successivamente pagato le multe e ripristinato il servizio, il periodo di assenza ha reso la comunicazione più difficile per molti candidati.

Con un'affluenza del 78,29%, i brasiliani hanno mostrato una significativa partecipazione nonostante il voto sia obbligatorio. La presidente del TSE, Carmen Lúcia Antunes, ha elogiato l'efficienza del sistema di voto elettronico, sottolineando che solo lo 0,6% delle urne ha presentato problemi, risolti rapidamente.

Le elezioni municipali in Brasile rappresentano dunque un'importante prova per le forze politiche nazionali, tracciando una mappa del potere a livello locale che avrà ripercussioni dirette sulle future elezioni presidenziali. Lula e Bolsonaro restano i principali punti di riferimento, ma la crescita di movimenti sociali come l'MST e l'MTST dimostra che nuovi attori, anche dal punto di vista elettorale, stanno emergendo sulla scena politica brasiliana.

Potrebbe anche interessarti

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti di Francesco Erspamer  Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Cosa ci dice il cambio di guardia a Repubblica: di Paolo Desogus Cosa ci dice il cambio di guardia a Repubblica:

Cosa ci dice il cambio di guardia a Repubblica:

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione di Antonio Di Siena Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

UNA DELLA PAGINE PIÙ NERE DELLA STORIA D’ITALIA di Gilberto Trombetta UNA DELLA PAGINE PIÙ NERE DELLA STORIA D’ITALIA

UNA DELLA PAGINE PIÙ NERE DELLA STORIA D’ITALIA

I fili scoperti del 5 ottobre di Michelangelo Severgnini I fili scoperti del 5 ottobre

I fili scoperti del 5 ottobre

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina di Paolo Arigotti Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

A violare il diritto internazionale non è solo Israele di Michele Blanco A violare il diritto internazionale non è solo Israele

A violare il diritto internazionale non è solo Israele

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti