La squadra di falchi scelta da Trump: promesse elettorali già tradite?
La nuova amministrazione di Trump non promuove la pace ma l’idea di “pace attraverso la forza”, per riportare l’America ad un ruolo egemone su tutti gli scenari geopolitici.
di Clara Statello per l'AntiDiplomatico
Chi sperava che la vittoria di Donald Trump aprisse una nuova era di pace, probabilmente resterà deluso. Falchi, sionisti ed ex militari formeranno la prossima amministrazione MAGA. In una raffica di annunci, ieri il presidente eletto ha ufficializzato la nomina di Marco Rubio come Segretario di Stato (dovrà essere confermato dal Senato) e Michael Waltz alla carica di consigliere della Sicurezza nazionale.
A sorpresa il conduttore della Fox e veterano dell’esercito Pete Hegseth è stato nominato segretario della Difesa a capo del Pentagono. Confermato Elon Musk, che lavorerà assieme a Vivek Ramaswamy al nuovo Dipartimento dell'efficienza governativa (DOGE).
Un altro fedelissimo del tycoon, John Ratcliffe, è stato scelto come capo della CIA, mentre l’ex segretario di gabinetto William McGinley sarà consulente della Casa Bianca. La governatrice del South Dakota, Kristi Noem, presiederà la Sicurezza interna. Sono stati designati, inoltre, Elise Stefanik come ambasciatrice all’ONU, Steven Witkoff come inviato in Medio Oriente, l’ex governatore dell’Arkansas Mike Huckabee come ambasciatore di Israele.
Dalle nomine ci si attende una postura estera di Washington incondizionatamente filo-israeliana, anticinese, anti-iraniana ed il ripristino di una nuova dottrina Monroe in America Latina, contro i Paesi progressisti e socialisti che in questi anni hanno provato a percorrere la strada dell’indipendenza.
Un falco al Dipartimento di Stato
Il senatore della Florida Marco Rubio è una figura chiave nelle politiche aggressive, di ingerenza e destabilizzazione di Washington contro l’America Latina. Nato a Miami da dissidenti cubani, il 53enne Rubio è il punto di riferimento dell’opposizione anticastrista ospitata negli USA. Falco su Cuba, Venezuela, Nicaragua, Iran e Cina, sostiene Israele. Sulla guerra in Ucraina è contro le invio di armi e per una rapida cessazione dei combattimenti.
Rubio è stato tra i 15 legislatori repubblicani al Senato che hanno votato contro il pacchetto di aiuti militari da 61 miliardi di dollari per l'Ucraina, approvato nell'aprile 2024. Durante la recente visita di Zelensky negli Usa ha parlato di necessità dei negoziati. Ha chiesto la fine della guerra poiché giunta ad un vicolo cieco.
Storico rivale di Trump, nel 2015 il futuro presidente lo definì una “perfetta marionetta” del mega donatore filo-israeliano Sheldon Adelson. Tuttavia Rubio non ha fatto mancare il suo sostegno né nella prima né nell’ultima corsa per la Casa Bianca. La vedova di Sheldon Adelson, Miriam, è stata una delle maggiori donatrici di Trump durante le elezioni. Adesso Rubio è il favorito per diventare Segretario di Stato di Trump. Se confermato a capo del dipartimento di Stato, sostituirà Anthony Blinken nella gestione della crisi in Ucraina, Medio Oriente, e dei rapporti con la Cina ed il Sud Globale. Sarebbe il primo latino a ricoprire l'incarico.
Un consigliere falco alla Sicurezza Nazionale
Mike Waltz, 50 anni, è un deputato repubblicano della Florida, ex militare delle forze speciali dell’esercito. Ha prestato servizio in Afghanistan, Medio Oriente e Africa. Come consigliere per la Sicurezza Nazionale sarà chiamato a guidare un cambio di strategia nella gestione delle principali sfide internazionali, tra cui la guerra in Ucraina e le crescenti tensioni in Medio Oriente.
Ha sostenuto a gran voce gli aiuti a Kiev, ma recentemente ha promosso un approccio più limitato, affermando che "l'era dell'assegno in bianco del Congresso all'Ucraina è finita". Ritiene che sia necessario aumentare le sanzioni contro la Russia e autorizzare Kiev a colpire in profondità il territorio russo, qualora il Cremlino non accettasse il piano per la pace di Trump.
Waltz ha espresso apertamente il suo sostegno a una forte alleanza con Israele, sottolineandone l'importanza per la sicurezza nazionale e la stabilità regionale degli USA, mentre mantiene una dura posizione contro Teheran:
"Quando diciamo che non permetteremo all'Iran di avere una bomba, cosa significa e cosa siamo disposti a fare per fermarlo? Gli israeliani sono molto chiari e noi dobbiamo essere chiari al loro fianco. Ma due dobbiamo essere chiari alla regione che sosterremo Israele se dovranno agire".
Descrive le relazioni tra Cina e USA come un confronto “di vita o di morte”. Promuove il contenimento di Pechino con misure proattive e con una più stretta cooperazione con partner della regione, come Giappone e Australia.
“Mike è un forte campione dell’agenda di politica estera dell’America First. E sarà un tremendo campione nel perseguire la pace attraverso la forza”, ha detto di lui Donald Trump.
Un fedelissimo al Pentagono
A capo del Pentagono andrà il veterano e conduttore di Fox News Pete Hegseth. Hegseth, 44 anni ha prestato servizio in Afghanistan, Iraq e a Guantanamo Bay, a Cuba. È critico della NATO ed un fedele sostenitore di Trump, che lo ha dipinto come un “duro, intelligente e un vero credente nell’ America First".
La sua nomina arriva a sorpresa: non ha un curriculum nella sicurezza nazionale per servire come segretario alla Difesa. Secondo alcuni esperti, dietro una scelta apparentemente anti-establishment, Trump vuole assicurarsi il controllo del Pentagono designando un suo uomo di comprovata lealtà. Nel precedente mandato, infatti, ha cambiato ben 4 segretari alla Difesa. Ciò potrebbe rendere difficile il voto per la conferma al senato.
E’ stato un grande sostenitore della guerra in Ucraina, ma recentemente ha espresso critiche sulla quantità di aiuti inviati dagli USA all’Ucraina. È un ultrà della causa israeliana e dopo l’uccisione del generale Soleimani ha chiesto a Trump di bombardare gli impianti di produzione energetica, i porti e gli impianti nucleari dell'Iran e se necessario moschee, ospedali e scuole.
Hegseth è stato a capo di Concerned Veterans for America, un gruppo sostenuto dai miliardari conservatori e magnati del petrolio Charles e David Koch. È stato anche il principale sostenitore dell'annullamento della condanna di quattro ex contractors di Blackwater condannati per crimi contro i civili in Iraq. Si ritiene che la sua attività di lobbying abbia avuto un ruolo importante nel convincere Trump a concedere la grazia come uno dei suoi ultimi atti in carica.
Sui social è stato definito un “attivista impegnato a favore della guerra in Iraq E un sostenitore del fatto che i soldati americani non dovrebbero essere ritenuti responsabili per i crimini di guerra. Non si potrebbe letteralmente pensare a un profilo più rabbioso e guerrafondaio per il ruolo.”
"Con lui al timone, i nemici dell'America sono in allerta: il nostro esercito sarà di nuovo grande e l'America non si tirerà mai indietro", ha detto Trump.
Ratcliffe a capo della CIA
John Ratcliffe, 59 anni, ex deputato repubblicano del Texas, sarà il nuovo capo della CIA. Nella precedente amministrazione Trump ha ricoperto il ruolo di direttore della Nacional Intelligence per l'ultimo anno e mezzo ha guidato le agenzie di intelligence degli Stati Uniti durante la pandemia di Covid.
"Sono lieto di annunciare che l'ex direttore dell'intelligence nazionale John Ratcliffe ricoprirà l'incarico di direttore della Central Intelligence Agency (CIA).
Trump ha ricordato che Ratcliffe ha smascherato la campagna di Hillary Clinton per aver falsificato affermazioni sul coinvolgimento russo nella campagna di Trump. Il presidente eletto ha inoltre affermato che Ratcliffe si sarebbe presumibilmente rifiutato di mentire al popolo americano sul contenuto dello scandaloso laptop appartenente al figlio dell'attuale presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
Noem a capo della Sicurezza Interna
La governatrice del South Dakota Kristi Noem, 52 anni, è stata nominata segretaria del Dipartimento per la Sicurezza interna. Fedelissima a Trump, la sua nomina più contestata. In passato aveva dichiarato di aver sparato al suo cane.
Nel 2023, Noem ha definito un errore strategico l'assistenza statunitense all'Ucraina. Ha sostenuto che le azioni di Washington spingono la Russia verso la cooperazione con la Cina, consentendole di accedere al vasto arsenale di armi cinese. Ha inoltre affermato che negli ultimi cinque anni gli Stati Uniti hanno speso di più per gli aiuti all'Ucraina che per la sicurezza del confine tra Stati Uniti e Messico.
Altri incarichi
La deputata repubblicana Elise Stefanik, 40 anni, è stata nominata come ambasciatrice all’ONU da Trump. È una forte sostenitrice di Israele e delle politiche filo-israeliene. Considera Israele un alleato strategico essenziale per la sicurezza degli Stati Uniti e sostiene un impegno bilaterale per rafforzare questa partnership su questioni di sicurezza e tecnologia. Ha costruito stretti legami con le organizzazioni filo-israeliane, in particolare quelle della famiglia Adelson, da cui riceve supporto.
Il nuovo inviato speciale in Medio Oriente sarà Steven Witkoff, investitore immobiliare di 67 anni, amico di lunga data e compagno di golf di Trump. Witkoff è considerato uno dei canali privilegiati con la comunità imprenditoriale ebraica della campagna elettorale del tycoon.
Mike Huckabee, 69 anni, ex pastore battista, ex governatore dell'Arkansas, sarà il nuovo ambasciatore in Israele.
"Non esiste una cosa come la Cisgiordania, sono Giudea e Samaria. Non esiste una cosa come gli insediamenti, sono comunità, sono quartieri, sono città. Non esiste una cosa come un'occupazione", ha affermato nel 2017.
Annunciando la sua nomina Trump ha detto che lavorerà senza sosta per portare la pace in Medio Oriente.
Il nuovo DOGE
Elon Musk e Vivek Ramaswamy lavoreranno del nuovo Dipartimento dell'Efficienza governativa (DOGE), una struttura esterna che collaborerà con la Casa Bianca e l'amministrazione per ridurre le spese inutili, promuovendo un approccio aziendale del governo attraverso riforme strutturali su larga scala.
Ovvero: “smantellare la burocrazia governativa, tagliare le normative in eccesso, tagliare le spese inutili e ristrutturare le agenzie federali”, per usare le parole di Trump.
L’idea fa capo a Musk ed è ispirata all’anarco-capitalismo del presidente argentino Javier Milei. Il presidente eletto l’ha definita il “nuovo progetto Manatthan”.
“Provocherà un'onda d'urto nel sistema e in chiunque sia coinvolto negli sprechi governativi, ovvero un sacco di persone!", ha detto Musk.
Negli Usa è già iniziato il dibattito sullo smantellamento di “dipartimenti inutili”, come l’istruzione. Infine bisogna ricordare gli interessi di Musk in paesi come la Bolivia e il suo ruolo nelle destabilizzazioni, già condannato dal presidente venezuelano Maduro.
Promesse elettorali tradite?
La nuova amministrazione di Trump non promuove la pace ma l’idea di “pace attraverso la forza”, per riportare l’America ad un ruolo egemone su tutti gli scenari geopolitici. La presenza di falchi al Dipartimento di Stato e al Pentagono caratterizzerà la politica estera con un interventismo arrogante e per il sostegno incondizionato ad Israele. Le promesse di cessazione delle ostilità in Ucraina in 24ore difficilmente saranno mantenute, se il senato confermerà le figure designate da Trump. La politica interna, invece, sarà caratterizzata da un ultracapitalismo e da provvedimenti che daranno il colpo di grazia al welfare, considerato uno “spreco”.