Lacrime di coccodrillo occidentali. Con le criminali sanzioni è impossibile aiutare la Siria
Il bilancio, ancora parziale, del terremoto che ha colpito la Siria e la Turchia è davvero catastrofico. Finora, ci sono 812 i morti in Siria, 1.121 in Turchia.
Come avviene in questi momenti, l’opinione pubblica in tutto il mondo è particolarmente scossa e pronta a mostrarsi solidale con le popolazioni colpite dal sisma.
Possiamo già dire che i capi di governi occidentali non hanno mostrato un minimo di solidarietà, neanche un telegramma, alla presidenza della repubblica siriana. L’occidente è assente. Gli stati “canaglia”, Russia, Cina, Cuba, Venezuela, Iran, al contrario, sono stati subito in prima linea per aiutare Damasco.
In occidente, per media e governi, il riferimento per la Siria sono i famigerati caschi bianchi, da anni al servizio della propaganda per accusare il leader siriano Bashar al Assad per aver usato armi chimiche contro la popolazione.
Eppure, siamo convinti che in Francia, in Italia, in Gran Bretagna come in Germania, ogni cittadino vorrebbe tendere la mano ai turchi come ai siriani, in questo terribile momento. Pur volendo però è impossibile.
Oltre alla guerra per procura dal 2011 finanziando le bande armate che hanno distrutto un paese, si sono aggiunte le sanzioni davvero micidiali imposte dagli USA, in primis, con il Caesar Act, che già avevano messo in ginocchio il popolo siriano.
Non è possibile inviare medicinali, vestiario, alimenti, soldi per aiutare questo martoriato popolo.
Sarebbe ora, di almeno limitare per un periodo questi strumenti criminali, per alleviare le sofferenze del popolo siriano.
#Siria???????? Ospedali al collasso e protezione civile senza equipaggiamenti impegnati a sottrarre le vittime del terremoto da sotto le macerie.
— Naman Tarcha ????? ???? (@NamanTarcha) February 6, 2023
Le sanzioni illegali di Usa e Ue non permetteranno che gli aiuti raggiungano il Paese
Video da #Aleppo #?????_????? #????? pic.twitter.com/7z9A43n4lM
Le sanzioni, tra l’altro, non permettono al personale preposto in Siria, di agire per limitare i danni. Scarseggiano gli strumenti sanitari, le medicine per curare i feriti. Soprattutto, non c’è elettricità, in quanto il petrolio e il gas è saccheggiato quotidianamente da Washington.
Sarebbe più dignitoso, dunque, evitare di mostrare immagini di sofferenza, le distruzioni, i crolli dei palazzi, le persone in fuga dal momento che non sono funzionali alle strategie di regime change dell’occidente.