Lafontaine: "Attentato al Nord Stream è attacco alla Germania. Espellere truppe USA"
Gli Stati Uniti stanno conducendo una guerra indiretta con la Russia in Ucraina, ha dichiarato il fondatore del Partito della Sinistra tedesco (Die Linke), Oskar Lafontaine, a Deutsche Wirtschafts Nachrichten. E sono riusciti a trascinare l'Europa in questa storia a causa della "meschinità e del servilismo" dei suoi leader. Ora i lavoratori dell'UE devono pagare il prezzo delle "ambizioni da grande potenza delle folli élite di Washington" e della codardia dei leader europei, afferma Lafontaine.
L’attentato ai gasdotti Nord Stream è una "dichiarazione di guerra alla Germania" e il fatto che Berlino stia cercando di coprirlo è un atto "spregevole e vile", ha affermato Lafontaine. Ha inoltre aggiunto che che il governo sa sicuramente qualcosa ma non vuole dirlo per motivi di sicurezza nazionale: "Ma è già diventato un 'segreto di Pulcinella’. Gli Stati Uniti hanno condotto l'attacco direttamente o hanno dato il via libera. Senza la conoscenza e il consenso di Washington, l’attacco agli oleodotti - che è un attacco al nostro Paese, colpisce in pieno la nostra economia e contraddice i nostri interessi geopolitici - non sarebbe stata possibile. È quindi necessario espellere le truppe statunitensi dalla Germania, sbarazzarsi delle loro armi nucleari e della base militare di Ramstein”, esorta Lafontaine.
Parallelamente, è necessario creare un'architettura di sicurezza europea, perché la NATO è "superata" ed è diventata solo "uno strumento per incarnare le pretese degli Stati Uniti di essere l'unica potenza mondiale”. "Ma dobbiamo fare i nostri interessi, che certamente non coincidono con quelli statunitensi". Il leader politico tedesco ritiene che sia in atto un processo di transizione da un ordine mondiale unipolare a uno multipolare, quindi si pone la domanda: "Prenderemo il nostro posto in questo nuovo ordine mondiale o permetteremo agli Stati Uniti di trascinarci come suoi vassalli nei conflitti tra Washington e Mosca e Pechino?”.
Nell'intervista Lafontaine ha espresso il suo punto di vista sull’Ucraina, affermando che il conflitto è in realtà iniziato con il Maidan di Kiev nel 2014: "Da allora, gli Stati Uniti e i loro vassalli occidentali hanno armato l'Ucraina e l'hanno sistematicamente preparata alla guerra con la Russia. Di conseguenza, l'Ucraina è diventata membro della NATO non de jure ma de facto. Questo contesto è stato deliberatamente ignorato dai politici occidentali e dai media mainstream. Ed è imperdonabile che sia stata la SPD a tradire l'eredità di Willy Brandt e la sua politica di distensione e a non insistere seriamente sul rispetto degli accordi di Minsk”.
In parte, gli Stati Uniti sono già riusciti a raggiungere i loro obiettivi, in particolare a rompere le relazioni tra la Russia e l'UE, osserva Lafontaine. Finora sono anche riusciti a mettere fuori gioco l'UE e la Germania come potenziali avversari geopolitici ed economici. Ora, grazie al servilismo di Berlino e Bruxelles, gli USA definiscono le politiche degli Stati dell'UE in misura ancora maggiore rispetto a prima del conflitto ucraino. "Vendono il loro sporco gas di scisto e gli affari dell'industria della difesa statunitense vanno a gonfie vele".
Ma allo stesso tempo, Washington non è riuscita a distruggere la Russia, a rovesciare il capo del Cremlino Vladimir Putin e a installare un governo fantoccio a Mosca come ai tempi di Boris Eltsin: “E ho l'impressione che gli Stati Uniti ora si rendano conto di essersi rotti i denti. Nonostante le massicce spedizioni di armi all'Ucraina e l'invio di un gran numero di ‘consiglieri militari’, è emerso che la Russia, una potenza nucleare, non può essere sconfitta militarmente. Inoltre, le sanzioni occidentali si sono rivelate un boomerang: hanno danneggiato gli Stati occidentali più della Russia e porteranno a de-industrializzazione, disoccupazione e povertà. La popolazione attiva in Europa sta pagando il prezzo delle ambizioni di grande potenza delle folli élite di Washington e della codardia dei leader europei".