L'allarme lanciato da Netanyahu sulle armi occidentali inviate al regime di Kiev
Il primo ministro del regime israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato, ieri, in un'intervista al Jerusalem Post che alcune delle armi fornite all'Ucraina dall'Occidente stanno comparendo ai confini del paese ebraico.
Interrogato sulla posizione del suo Esecutivo rispetto al conflitto in Ucraina, Netanyahu ha sottolineato che Israele si trova "in una situazione peculiare" diversa da Polonia, Germania, Francia o altre nazioni occidentali. In tal senso ha evidenziato la presenza di aerei da combattimento israeliani in Siria, dove anche la Russia ha un contingente dispiegato per aiutare la repubblica araba nella lotta al terrorismo.
"I nostri piloti stanno volando proprio accanto ai piloti russi nei cieli sopra la Siria. E penso che sia importante mantenere la nostra libertà di azione di fronte ai tentativi dell'Iran di posizionarsi militarmente sul nostro confine settentrionale", ha spiegato.
"Stare attenti"
Allo stesso modo, il capo del governo israeliano ha sottolineato che vi sono preoccupazioni che, se Tel Aviv consegnasse sistemi di difesa a Kiev, potrebbero " cadere nelle mani dell'Iran" ed essere usati contro Israele. "E comunque, non è una possibilità teorica. In effetti, è successo con le armi anticarro occidentali che ora troviamo ai nostri confini. Quindi dobbiamo stare molto attenti", ha detto Netanyahu.
In questo contesto, il leader israeliano ha indicato che la posizione "equilibrata" del suo governo è quella "corretta". La maggior parte dei leader occidentali "fondamentalmente annuiscono", ammettendo che la situazione di Israele differisce da "ognuno di loro".
D'altra parte, Netanyahu ha sottolineato che Israele "ovviamente si rammarica di quanto sta accadendo in Ucraina", pur sottolineando che in futuro Tel Aviv potrebbe essere nella posizione di "contribuire a porre fine a questo conflitto", tenendo conto della sua " situazione speciale ". "Non sono sicuro che accadrà. Potrebbe essere del tutto ipotetico, ma potrebbe accadere", ha osservato.
Dall'inizio del conflitto Russia-Ucraina, Israele non ha aderito alle sanzioni contro Mosca, così come ha scelto di non fornire armi letali a Kiev e si è invece concentrata sull'invio di aiuti umanitari e sistemi civili. Così, all'inizio di maggio, a Kiev è stato dispiegato un sistema di allerta precoce missilistico israeliano.
Armi mancanti
Già nel luglio 2022, il quotidiano britannico The Financial Times ha riferito che i paesi occidentali non sanno dove si trovino le armi fornite una volta entrati nel territorio ucraino. Una delle fonti raccontò al giornale che le armi venivano trasportate in furgoni, camion o anche auto private attraverso il confine ucraino-polacco e quindi "non si ha idea di dove vadano, dove vengano utilizzate o anche se rimangano nel Paese".
Nello stesso mese, l'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione tra le forze dell'ordine (Europol) ha confermato casi di contrabbando di armi da fuoco dall'Ucraina da parte di gruppi criminali.