Lampedusa. Archivio Comunale dentro i sacchi della spazzatura
di Giacomo Sferlazzo
Sabato 28 maggio in tarda mattinata mi sono recato in zona Terranova per andare a fare un sopralluogo per lo studio indipendente sull'inquinamento elettromagnetico che da anni sto portando avanti; infatti in quella zona insiste un traliccio per le telecomunicazioni che si va ad aggiungere a radar e antenne di vario tipo che purtroppo popolano l'isola.
Inquinamento elettromagnetico che a mio modo di vedere è una delle cause principali dell'alto tasso di malati e morti di tumore a Lampedusa.
Mentre mi avvicinavo all'antenna ho notato la porta aperta di un edificio abbandonato, una delle tante cattedrali nel deserto che abbiamo a Lampedusa, una delle strutture che doveva fare in modo di garantire acqua dissalata a Lampedusa e che credo di ricordare non abbia mai funzionato.
La mia curiosità mi ha spinto ad entrare e davanti ai miei occhi si è parato uno spettacolo agghiacciante, un misto tra una installazione d'arte moderna e l'incarnazione di uno degli scritti più celebri di Walter Benjamin “L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato.
Là dove davanti a noi appare una catena di avvenimenti, egli vede un’unica catastrofe, che ammassa incessantemente macerie su macerie e le scaraventa ai suoi piedi.
Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre i frantumi.
Ma una tempesta soffia dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che l’angelo non può più chiuderle.
Questa tempesta lo spinge inarrestabilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre cresce verso il cielo il cumulo delle macerie davanti a lui. Ciò che noi chiamiamo il progresso, è questa tempesta. “.
Mi sono trovato davanti decine e decine di sacchi per la spazzatura pieni di documenti delle amministrazioni comunali di Lampedusa e Linosa.
Progetti, bilanci, planimetrie e tante altre carte che ci sarebbero voluti giorni per controllare per bene. Uno schiaffo alla conservazione e agli archivi, uno schiaffo al nostro passato e alla memoria collettiva.
Documenti che andrebbero accuratamente selezionati e digitalizzati, resi fruibili per chi come me ha la passione della storia, per gli studiosi e per gli stessi amministratori.
Non si può programmare nessun futuro senza conoscere la propria storia e senza l'inchiesta, credo proprio che più si ha conoscenza del passato e degli atti che lo hanno caratterizzato e più si può avere uno sguardo lungo sul futuro. Ho fatto presente il fatto alla stazione locale dei Carabinieri che è intervenuta con un sopralluogo e una relazione con foto. Insieme a LiberaEspressione abbiamo realizzato un servizio che penso valga più di tante parole.