Le bufale del Gruppo de Benedetti vi seguono anche in vacanza
Che si fa quando - già dopo dichiarazioni di generali irakeni - il vice presidente iracheno Al Maliki sottolineando il “ruolo fondamentale” avuto dalle forze armate russe nella liberazione di Mosul dichiara che l’ISIS (che proprio a Mosul aveva istituito il proprio Califfato) è stato creato dagli Stati Uniti? Semplice si scatena una campagna mediatica sulle violenze degli irakeni che costellerebbero la liberazione di Mosul. In prima fila, ovviamente, il Gruppo De Benedetti con l’articolo de l’Espresso “Mosul, la vendetta delle milizie sciite si abbatte sulle mogli dei jihadisti sconfitti” che si direbbe il contraltare della bufala sulle “donne di Aleppo che chiedevano ai loro mariti di ammazzarle per evitare di essere stuprate dai soldati di Assad”.
Ovviamente, non è affatto da escludere che vendette contro i responsabili di una sanguinosa occupazione protrattasi per anni lambiscano anche sodali dei tagliagole dell’ISIS fatti esfiltrare dagli USA da Mosul per continuare la guerra per loro conto. Ma ci sarebbe da chiedersi chi mai sarebbero queste “mogli di jihadisti sconfitti” che, finora erano state presentate dai media semplicemente come loro “schiave” e alle quali, tra l’altro, da tempo, era stato concesso allontanarsi da Mosul.
Intanto, mentre gli USA e i loro giornalisti si preparano a strappare Mosul (straripante di petrolio) dalle mani dell’esercito irakeno che l’ha liberata, l’ISIS spunta dal nulla in stati “colpevoli” di avere leader sgraditi agli USA. Come il “populista” Duterte, presidente delle Filippine. Qualche tempo fa gli hanno messo una bomba nell’elicottero , ora gli hanno mandato l’ISIS che, assicurano i media mainstream, Duterte non ce la fa da solo ad eliminare. Certamente, per “aiutarlo” gli USA gli manderanno un po’ di truppe; magari con un po’ di curdi.
Francesco Santoianni