Le decisioni di Trump ed Israele sulla Siria occupata
La Siria dalla caduta di Bashar al Assad è in balia delle decisioni dei suoi occupanti. Ieri, l’emittente israeliana Kan ha riferito, rilanciata dall’agenzia turca Anadolu, che alti funzionari della Casa Bianca hanno inviato un messaggio alle loro controparti israeliane indicando che il presidente Donald Trump intende ritirare le truppe statunitensi dalla Siria.
Lo scorso dicembre, il Pentagono precisò che gli Stati Uniti hanno circa 2.000 soldati schierati in Siria. Tra l’altro questi soldati occupano le zone nordorientali del paese arabo, ricche di giacimenti di petrolio e gas che dal 2017 Washington continua a saccheggiare, con il pretesto di prevenire un ritorno del gruppo terroristico, ISIS.
Chi si potrebbe ritirare e chi invece non ci pensa nemmeno.
Infatti, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato ieri, che l’esercito occuperà a tempo “indefinito” il versante siriano del monte Hermon e altre aree nel sud della Siria.
Katz ha ribadito che "l'IDF rimarrà sulla sommità dell'Hermon e nella zona di sicurezza a tempo indeterminato per garantire la sicurezza delle comunità delle alture del Golan e del nord, e di tutti i residenti di Israele", aggiungendo: "Non permetteremo a forze ostili di insediarsi nella zona di sicurezza della Siria meridionale... agiremo contro qualsiasi minaccia".
Secondo Katz, Tel Aviv prenderà contatto con le "popolazioni amiche" nell'area della Siria meridionale, "con particolare attenzione alla grande comunità drusa che ha stretti e storici rapporti familiari con i nostri fratelli drusi in Israele".
Israele può stare tranquillo, in quanto il leader de facto della Siria, Ahmad al-Sharaa (precedentemente noto come Abu Mohammad al-Julani), leader di Hayat Tahrir al-Sham (HTS), poco tempo dopo essersi insediato a Damasco, che il nuovo governo siriano non rappresenta una minaccia per Israele.
Allo stesso tempo, Trump durante il suo mandato affermò che Washington occupava la Siria per appropriarsi del petrolio. Con la nuova leadership siriana, Trump può dormire sogni tranquilli, non ci sono dubbi che il petrolio e il gas non resteranno a disposizione dei siriani.
Inoltre, la presenza di Israele a tempo "indefinito" in Siria è la migliore garanzia per gli interessi degli USA nella regione.
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