Le due risoluzioni approvate all'Onu sull'Ucraina
di Alessandro Avvisato - Contropiano
Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato con dieci voti a favore, nessun voto contrario e cinque astensioni la risoluzione presentata dagli Usa sull’Ucraina, dopo che tutti gli emendamenti (sia quelli di Mosca sia quelli degli europei) erano stati bocciati per ragioni procedurali o per il veto della Russia.
Tra i paesi astenuti ci sono Francia, Gran Bretagna, Danimarca, Grecia e Slovenia. Francia e Gran Bretagna sono due membri permanenti del Consiglio di Sicurezza che avrebbero potuto usare il loro potere di veto ma non l’hanno fatto, visto che nella giornata di ieri erano previsti colloqui a Washington sia con Macron che con Starmer. La Russia e la Cina hanno votato a favore.
La risoluzione Usa chiede una rapida fine della guerra in Ucraina, ma non menziona “l’aggressione russa”.
Al contrario, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite aveva in precedenza respinto una risoluzione elaborata dagli Stati Uniti, che è stata poi approvata ma dopo essere stata emendata dai paesi europei. La risoluzione affermava che il conflitto è il risultato di una «invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Federazione Russa”
Gli Stati Uniti avevano originariamente presentato la risoluzione chiamata “Path to Peace” (Sentiero verso la Pace), un documento che puntava a stabilire un percorso negoziale tra Russia e Ucraina, evitando di attribuire responsabilità dirette, ma la Francia, a nome dell’Unione Europea, ha proposto due emendamenti consistenti: il primo sottolineava la necessità di una “pace giusta, duratura e complessiva tra Ucraina e Federazione Russa in linea con la Carta dell’ONU e i principi di sovranità, eguaglianza e integrità territoriale degli Stati”, mentre il secondo riaffermava “l’impegno alla sovranità, indipendenza, unità e integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti, ivi comprese le acque territoriali”.
L’Assemblea Generale ha votato a favore degli emendamenti europei con risultati decisamente contrastanti: 78 voti a favore, 16 contrari e 67 astensioni per il primo emendamento; 60 voti favorevoli, 18 contrari e 81 astensioni per il secondo.
Il testo finale della risoluzione USA, emendato, è stato approvato con 93 voti a favore, 73 astensioni e 8 contrari, tra questi Russia, Corea del Nord, Bielorussia e Sudan. A sorpresa, anche gli Stati Uniti si sono astenuti sulla mozione che avevano presentato ma che era stata emendata. Stando a quanto dichiarato dall’ambasciatrice statunitense all’ONU, gli USA, contrari a un approccio che potesse secondo loro, “perpetuare la guerra delle parole”, hanno preferito non sostenere un testo che si allontanava dalla loro proposta iniziale.
La risoluzione approvata all’Assemblea Generale è sostanzialmente diversa da quella approvata dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ed ha evidenziato sia la frattura tra gli Stati Uniti con i loro alleati europei sia una profonda polarizzazione nel diverso posizionamento dei vari paesi a livello mondiale sulle prospettive di pace in Ucraina.