Le nomine di Trump e il cambio di rotta della BCE
di Alessandro Volpi*
Sembra impossibile. Le nomine di Trump fanno cambiare rotta alla Bce; sembra impossibile ma è così. La Bce nel suo studio semestrale sulla stabilità finanziaria grida al pericolo dell'esplosione della bolla guidata Big Three.
Madame Lagarde si accorge ora che cinque-sei società hanno in mano la capitalizzazione delle più grandi Borse Usa e dunque c'è il rischio che i prezzi delle loro azioni siano troppo alti. Cosa può aver indotto l'astuta Lagarde a questa conclusione, dopo mesi e mesi di tassi alti che hanno certamente favorito le Big Three, imbottite di liquidità?
E' molto probabile che abbiano un ruolo non banale nell'accentuare l'enfasi del comunicato della Bce le scelte fatte dal neopresidente a stelle e strisce che si è circondato di ministri zeppi di cripto valute e ostili alle Big Three. Al Commercio Trump ha piazzato Howard Lutnick, dopo averne ipotizzato la candidatura al Tesoro. Lutnick è un grande sostenitore delle cripto valute, di cui si dichiara ricco possessore, ed ostile all'attuale monopolio finanziario di Wall Street.
Per la carica di Segretario al Tesoro sembrano rimasti in lizza Kevin Warsh, con un passato alla Fed e ora acceso fautore delle criptovalute e di una politica monetaria diversa da quella degli alti tassi di Powell, e Marc Rowan, guida della Apollo Global Management, società di private equity, e grande fan di una politica monetaria più accomodante per aiutare proprio il settore del private equity, esposto per oltre 3500 miliardi di dollari e colpito duramente dalla perdita di valore delle imprese strangolate dagli alti costi del credito.
In sintesi, Trump celebra le cripto e minaccia le Big Three e la Bce cerca di spaventare, con mesi di ritardo, i risparmiatori europei perché scappino da BlackRock e soci. La guerra del capitalismo passa dalla politica di Trump e sveglia persino la mortifera Bce.
*Post Facebook del 21 novembre