Le nuove armi di Putin

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Le nuove armi di Putin

 

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico


Con la crisi di Majdan e il conseguente distacco di Kiev dalla sfera di influenza russa,  Putin – tra l'ironia generale – ha iniziato a parlare di nuove rivoluzionarie armi che avrebbero ridato equilibrio strategico al confronto tra Stati Uniti e Russia ormai sbilanciato a favore di Washington e con Mosca ormai a poche centinaia di chilometri di distanza dai missili e dalle truppe della Nato.

Entro pochi anni l'ironia, a volte abbastanza sguaiata, dei mass media e dei politici occidentali si è dissolta come neve al sole; i russi hanno iniziato a presentare al mondo una serie di sistemi d'arma che in effetti potevano preoccupare l'occidente. Innanzitutto mi riferisco al missile balistico intercontinentale RS-28 Sarmat, - il più potente al mondo – con una gittata di 18mila chilometri dal punto di lancio, in grado di trasportare fino a 15 testate nucleari o 24 veicoli ipersonici Avanguard. Si tratta, come si capisce, un missile che ha l'ambizione di mantenere il principio di “Mutua Distruzione Assicurata” (MAD) tra Russia e Stati Uniti in caso di guerra nucleare; principio questo messo ormai a dura prova dallo schieramento da parte americana del suo scudo antimissile che avrebbe – o forse aveva – l'ambizione di proteggere gli USA da una possibile rappresaglia nucleare americana e che conseguentemente poteva garantire a Washington la possibilità di effettuare un cosiddetto first strike in grado di distruggere la Russia (o comunque di disarticolarne il potere politico e militare) senza rischiare, a sua volta, di essere annientata da una rappresaglia nucleare di Mosca.

Ma le innovazioni in ambito militare della Russia certamente non si sono fermati al missile Sarmat. Un altra innovazione certamente interessante è stata l'introduzione del veicolo ipersonico Avanguard che, detta semplicemente, è una sorta di “aliante” caricato sui missili nucleari strategici che ha la funzione di  garantire alle testate nucleari un rientro in atmosfera ad una velocità di circa 20 mach, ovvero 20 volte la velocità del suono, garantendo così la certezza che le testate non possano essere intercettate dallo sbarramento di scudi antimissile come quello che hanno varato gli statunitensi.

Un ulteriore “arma fine di mondo” (cito il “dottor Stranamore” di Kubrick) in via di sperimentazione è che secondo le stime entrerà in linea nella Marina Militare della Federazione Russa è il sottomarino a propulsione nucleare senza pilota  Poseidon; di fatto questa arma è un gigantesco siluro con una testata che dovrebbe essere secondo le stime di circa 100 Megatoni e che dovrebbe esplodere nelle profondità marine generando un enorme tzunami radioattivo che si abbatterebbe sulle coste in prossimità dell'esplosione contaminando tutto per secoli oltre che garantendo - a causa della forza cinetica dell'onda stessa - la distruzione di qualunque infrastruttura ed insediamento umano per lunghi tratti di costa. Tale arma verrebbe trasportata da giganteschi sommergibili – peraltro già costruiti – che la rilascerebbero nelle profondità marine in attesa di una possibile utilizzazione.

I sistemi d'arma Avanguard e Sarmat,  che come è facilmente intuibile, hanno il compito di garantire il mantenimento dell'equilibrio del terrore tra Washington e Mosca sono già entrati in servizio nelle forze armate russe mentre il drone sottomarino a propulsione nucleare Poseidon è ancora in fase di sperimentale sebbene sia molto avanzata e secondo le stime dei servizi segreti occidentali dovrebbe entrare in servizio a partire dal 2027.

Un altra arma certamente molto importante è il missile da crociera a propulsione nucleare 9M730 Burevestnik che grazie al suo sistema di propulsione nucleare miniaturizzato avrà una gittata praticamente illimitata e che potrà essere armato sia con una testata convenzionale che nucleare. Questo sistema d'arma ha la logica di garantire un attacco verso il nemico anche in caso di distruzione di tutti i sistemi di lancio per missili balistici a causa di un First Strike completamente riuscito; questo perché i missili Burevestnik potenzialmente potrebbero essere tenuti in volo per interi anni grazie al loro motore a propulsione nucleare. Secondo le stime dei servizi segreti occidentali questa arma entrerà in linea nelle forze armate russe a partire dal 2025.

Venendo alle armi convenzionali sono di straordinaria importanza negli arsenali russi i missili ipersonici. Questo è un settore che vede il netto vantaggio della Cina e della Russia rispetto agli USA e agli altri paesi occidentali. Gli arsenali di Mosca vedono in linea il missile balistico aviolanciato Kinzal che “ricade” sull'obbiettivo a velocità di 10 Mach (dieci volte la velocità del suono). Questo missile è stato pensato principalmente per distruggere grandi navi nemiche come incrociatori e portaerei è già stato utilizzato con – a mio avviso – enorme successo in Ucraina distruggendo sia bunker posti in profondità nel sottosuolo che addirittura delle sistemi di missili antimissile americani Patriot dell'ultima generazione dimostrandosi così efficacissimo anche su obbiettivi posti sulla terraferma. Da notare che questo sistema d'arma che prima veniva lanciato attraverso Mig-31 modificati ora viene lanciato anche da Sukhoi Su-34 e Tupolev Tu-22 rendendo l'arma stessa molto più versatile.

Un altro missile ipersonico, questa volta da crociera, presente negli arsenali russi è lo Zircon (1) che può volare fino a 1000 km di distanza dal punto di lancio e mantenere una velocità stimata sui 9 mach (nove volte la velocità del suono). Questa arma di cui non si ha notizia del suo utilizzo nel conflitto ucraino è già entrata in linea nelle forze armate russe essendo stato comunicato l'acquisto del primo lotto nel 2021.

E' ormai dal 2023 che il tema delle nuove armi di Putin è ritornato di stretta attualità. Questo perché il Presidente russo ha fatto accenni sibillini a nuove armi basate su “nuovi principi della fisica” anche durante l'ultimo Forum Economico Orientale tenutosi a Vladivostok nel mese di Settembre quando ha dichiarato testualmente che “Se guardiamo alla sfera della sicurezza, i nuovi principi fisici delle armi garantiscono la sicurezza di ogni paese in un prospettiva storica prossima. Lo comprendiamo molto bene e ci stiamo lavorando”. Secondo gli analisti il presidente russo si riferisce ad armi a concentrazione diretta di energia quali per esempio i laser ma anche ad armi ad ultrasuoni. Però secondo gli analisti tra i sistemi d'arma sicuramente allo studio della Russia vi è anche l'equivalente dell'occidentale SPEAR-EW che è un missile per la guerra elettronica che ha lo scopo di confondere e sopprimere la difesa aerea nemica consentendo così attacchi più efficaci grazie alla disarticolazione della difesa aerea nemica.  Dell'impegno russo in questo settore si parla ormai da anni spesso anche a livello di tabloid popolare e dunque con toni abbastanza fantasiosi (2) ma ancora non è stato rivelato nulla al grande pubblico al di là delle sibilline frasi di Putin; comunque non pare azzardato ipotizzare che a breve arriverà anche la risposta russa alle nuove armi di guerra elettronica progettate in Occidente.

 

(1) Daily Star, Russia developing secret weapon 'MORE POWERFUL than nuclear bomb, 30  Settembre 2017 Link:  https://www.dailystar.co.uk/news/world-news/russia-radio-electronic-weapons-vladimir-17032108

(2) Arianna Editrice, il futuro ridisegnato da un missile, (Giuseppe Masala) 13 – Marzo 2016 Link: https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=53606

 

 

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

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