Le parole di Trump su un possibile attacco "preventivo" all'Iran
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che "preferirebbe di gran lunga" un accordo nucleare che impedisca a Teheran di acquisire un'arma atomica, smentendo in questo modo le voci, secondo le quali, Washington e Tel Aviv avessero pianificato attacchi militari contro la Repubblica islamica dell'Iran.
Ieri, Trump ha scritto sulla sua piattaforma social Truth Social: "Voglio che l'Iran sia un Paese grande e di successo, ma che non possa avere un'arma nucleare. I resoconti secondo cui gli Stati Uniti, lavorando insieme a Israele, faranno a pezzi l'Iran, SONO GRANDEMENTE ESAGERATI".
Inoltre, in un altro post ha aggiunto: "Preferirei di gran lunga un accordo di pace nucleare verificato, che permetta all'Iran di crescere e prosperare pacificamente. Dovremmo iniziare a lavorarci immediatamente e fare una grande festa in Medio Oriente quando sarà firmato e completato. Dio benedica il Medio Oriente!".
Secondo alcune indiscrezioni, all'inizio di febbraio, Trump avrebbe stroncato i piani israeliani di un attacco agli impianti nucleari iraniani.
Già alla fine di gennaio, l'inquilino della Casa Bianca aveva espresso la speranza che un accordo sul nucleare potesse essere “elaborato senza dover fare un ulteriore passo avanti”, riferendosi a un attacco.
Invece, in un articolo del Wall Street Journal (WSJ), lo scorso dicembre, è stato riferito che il team di Trump stava valutando la possibilità di attaccare il programma nucleare iraniano definendola una "rara opportunità per contrastare l'aumento delle risorse nucleari dell'Iran".
Il magnate, intanto, ha firmato un ordine esecutivo che ripristina la sua politica di “massima pressione” di sanzioni sulla Repubblica islamica, come si diceva avrebbe fatto prima del suo secondo mandato presidenziale.
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, in merito, ha replicato che "se il problema principale è che l'Iran non abbia armi nucleari, questo problema può essere risolto", ricordando che "la massima pressione è un esperimento fallito e testarlo di nuovo porterà a un'altra sconfitta".
Nel 2018, durante il suo primo mandato, Trump si è ritirato dall’accordo nucleare tra Stati Uniti e Iran del 2015 e ha ripristinato le dure sanzioni contro l’Iran.
Teheran ha aderito al Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) del 1970, nonché a una fatwa religiosa che mette al bando lo sviluppo e l'uso di qualsiasi forma di arma di distruzione di massa.
L’ex direttore della CIA ha dichiarato il mese scorso che “non vediamo alcun segnale” che l’Iran stia pianificando di trasformare il suo programma nucleare in un’arma.
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