Le principali domande irrisolte sull'affondamento di Palermo
Già si parla (addirittura anche su Repubblica e sul Corriere) di “misteri” che ammantano la colata a picco del veliero Bayesian nelle acque di Porticello nei pressi di Palermo; affondamento che ha comportato la morte di magnati della Finanza internazionale in odore di collusione con i servizi segreti britannici.
Intanto gli appena 60 secondi nei quali, come si evince da un confuso video, è scomparso l’albero maestro alto ben 75 metri e ritrovato poi intatto (al pari dello scafo del veliero) nei fondali. E poi, perché mai le pur forti raffiche di vento avrebbero dovuto determinare l’affondamento del Bayesian, 56 metri, gioiello della navigazione a vela?
Le similitudini con un altro incomprensibile affondamento, quello del Love Lake del 28 maggio 2023 sul Lago Maggiore, che comportò la morte di funzionari dei servizi segreti italiani e israeliani, sul web hanno già dato la stura a svariate ipotesi; alcune, già definite “complottistiche” e, verosimilmente, destinate ad essere bannate da internet dai sacerdoti del Fact-checking.
Prima che questo accada, segnaliamo una ricerca pubblicata anni fa da Scientific American che spiega come si potrebbe far affondare un natante in pochi secondi senza lasciare tracce. Basta piazzare sotto il natante una attrezzatura che sprigiona bolle di gas (ad esempio, metano) che, risalendo, provocherebbero un calo della spinta idrostatica e, quindi, l’immediato affondamento di natanti e di persone in acqua.
Un attentato dietro l’affondamento del Bayesian? Per il DC9 inabissatosi davanti le coste di Ustica sono 44 anni che aspettiamo la verità.
Francesco Santoianni
AGGIORNAMENTI 23 luglio:
Nonostante numerosi sopralluoghi al relitto del Bayesian, effettuati da sommozzatori e da un robot, l’analisi di video di telecamere di sorveglianza, interrogatori… permangono molte domande senza risposte sulle cause e, soprattutto sulla dinamica del repentino affondamento. E le varie, e spesso contraddittorie, ipotesi riportate dai media come quella del parziale sollevamento della chiglia retrattile (la cosiddetta deriva mobile) o dei portelloni lasciati aperti, si direbbe non convincano autorevoli esperti.
Per quanto riguarda l’ipotesi di attentato sopra esposta (e curiosamente esclusa sui media mainstream) rimandiamo al testo completo dell’articolo di May e Monaghan “Può una bolla affondare una nave?”, ad un articolo di Newscientist che cita una ricerca presso l'US Naval War College di Rhode Island su bolle di gas finalizzate a fare affondare un natante e ad una ricerca del 2022, di ricercatori cinesi.
F.S.