L'espansione di Citigroup in Cina frenata dalle regolamentazioni USA

L'espansione di Citigroup in Cina frenata dalle regolamentazioni USA

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Negli ultimi anni, molte istituzioni finanziarie globali hanno rivolto la loro attenzione alla Cina, attratte dalle opportunità offerte dall'apertura del suo mercato finanziario. Tra queste, Citigroup, una delle maggiori banche statunitensi, sta cercando di stabilire una filiale indipendente di titoli in Cina. Tuttavia, secondo quanto riportato dal quotidiano cinese Global Times, l'ambizioso progetto della banca ha incontrato un ostacolo significativo: un’interferenza da parte delle autorità regolatorie statunitensi. In particolare, la Federal Reserve ha imposto una sanzione a Citigroup per problemi legati alla gestione dei dati e ai controlli sul rischio, mettendo a rischio il processo di approvazione da parte delle autorità cinesi.

Secondo le leggi cinesi, le banche straniere che intendono operare nel Paese devono rispettare diverse condizioni, tra cui l'assenza di sanzioni regolatorie rilevanti negli ultimi tre anni. Questo requisito rappresenta attualmente il principale ostacolo per Citigroup, che nel luglio del 2023 ha ricevuto una multa di 136 milioni di dollari dalla Federal Reserve per carenze nella gestione dei dati. La mancata ricezione di una lettera di conformità da parte dell'istituto statunitense rende ancora più complicato il cammino verso l'approvazione delle autorità cinesi, ha riportato il Global Times.

Nonostante questi ostacoli, la Commissione di regolamentazione dei titoli della Cina (CSRC) ha espresso il proprio supporto per l'espansione della banca. Citigroup, da parte sua, ha confermato che non ha intenzione di ritirare la propria domanda di licenza, evidenziando il suo impegno a lungo termine nel mercato cinese.

Dal 2020, quando la Cina ha rimosso i limiti sulla proprietà straniera nelle società di titoli e di gestione dei fondi, diverse istituzioni finanziarie globali hanno accelerato il loro ingresso nel Paese. Citi, ad esempio, ha presentato una richiesta di licenza per operare in yuan, offrire servizi di sottoscrizione e condurre attività di trading per conto dei propri clienti. Questo interesse non è isolato: altre banche statunitensi, come JPMorgan e Goldman Sachs, hanno già ottenuto l'approvazione per creare filiali di titoli interamente controllate in Cina.

L’apertura del settore finanziario cinese rappresenta un’opportunità significativa per le banche straniere, che vedono in questo mercato in espansione una possibilità di crescita. Gli esperti, citati dal Global Times, ritengono che questa strategia di apertura continuerà a offrire enormi vantaggi, soprattutto in un contesto globale in cui la Cina mantiene una politica chiara e decisa in merito all'apertura del proprio mercato.

Lu Xuan, presidente di Citi China, ha recentemente ribadito in un'intervista che la banca continuerà a cogliere le opportunità offerte dall'apertura finanziaria della Cina. Citi sta attivamente cercando di ottenere licenze nel settore dei titoli e dei futures, con l'obiettivo di espandere la propria rete globale in uno dei mercati più importanti al mondo. Lu ha sottolineato che, nel lungo termine, la Cina avrà un ruolo sempre più centrale nelle strategie globali di Citi.

Mentre la Cina prosegue nella sua politica di apertura, gli Stati Uniti sembrano andare in una direzione opposta. Negli ultimi anni, il governo statunitense ha intensificato le restrizioni sugli investimenti nel settore tecnologico cinese, creando ostacoli significativi alla cooperazione economica tra i due Paesi. Le nuove restrizioni potrebbero privare le aziende nordamericane, tra cui Citigroup, di opportunità nel vasto mercato cinese.

Sebbene non sia ancora chiaro se l'azione della Federal Reserve contro Citigroup sia mirata a ostacolare le sue operazioni in Cina, è evidente che l'incertezza causata dalle azioni regolatorie statunitensi potrebbe influenzare negativamente l'espansione delle imprese americane nel Paese asiatico, come riportato dal Global Times.

Il caso di Citigroup, evidenzia la complessità delle relazioni economiche tra Stati Uniti e Cina. Da un lato, la Cina continua a implementare misure per aprire il proprio mercato, offrendo opportunità alle aziende straniere; dall'altro, le politiche restrittive statunitensi rischiano di compromettere il futuro delle aziende che intendono operare nel Paese. 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

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