Lettera aperta all'Occidente
Riceviamo da un nostro lettore e volentieri pubblichiamo questa lettera indirizzata a quell'occidente che ha deciso "di trascinarci tutti nell'Abisso"
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di Francesco Palumbo
Caro Occidente,
Pare che tu abbia deciso di trascinarci tutti nell'Abisso.
La "Culla della Civiltà", delle Carte costituzionali, della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo.
Il dominatore incontrastato del pianeta Terra che, allo scopo di conquistare, preservare, fortificare tale dominio, tutto ha fatto tranne che applicare quei precetti.
Per mezzo degli Stati nazionali, la tua vicenda è stata contrassegnata da guerre. Guerre per il territorio, per le ricchezze, per il controllo.
Per i tuoi meri interessi materiali, non certo per le nobili cause che dici di sostenere: la "Patria", la Religione", la "Civiltà", la "Libertà", la "Democrazia", non sono che schermi, buoni per nascondere la verità.
Guerre, morti, torture, saccheggi, distruzioni, ruberie, sfruttamento.
E ancora, colonialismo, razzismo, militarismo, imperialismo, suprematismo.
Tutto giustificato dalla brama compulsiva di ricchezza, di egemonia.
E quindi produrre, produrre, depredare, sfruttare, accumulare sempre di più e sempre più veloce.
Si sviluppa la tecnologia, nasce l'industria e spunta un signore barbuto, di nome Carlo Marx, il quale osserva i mutamenti in atto ed elabora una teoria che diventerà la tua Nemesi.
Si forma una nuova classe sociale, il Quarto Stato, il Proletariato.
Vale a dire, un soggetto politico in grado di contendere il possesso dei mezzi di produzione, quindi di poter scardinare, rovesciare il sistema di potere e impadronirsi delle leve del comando.
Sarebbe la fine per te.
Così cerchi di soffocare, di reprimere i moti rivoluzionari, le domande di emancipazione che si levano dal basso.
Per allentare la morsa ed evitare che accada ciò che è avvenuto in Russia, riesci, attraverso i tuoi Stati nazionali liberali, a preservare il controllo, concedendo qualche riforma sociale.
Laddove la situazione ti sta fuggendo di mano, inventi i fascismi, le tue creature, di cui, la variante tedesca, la più pericolosa, ti si è pure ritorta contro.
Per poterla sconfiggere, diciamo le cose come stanno, ti sei avvalso dell'eroica resistenza del popolo russo: 25.000.000, caduti anche per la nostra libertà.
Riconosco che la realizzazione pratica del socialismo si è rivelata fallimentare, contrassegnata da tirannia, oppressione, oscurantismo,
Il pensiero marxiano ha dato il meglio di sé altrove.
Proprio in occidente, sulla spinta, in primo luogo, dei movimenti e dei partiti di ispirazione marxiana, arriva il progresso: i diritti sociali, i diritti sindacali, la limitazione allo sfruttamento del lavoro, il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, il diritto universale alla salute, l'istruzione accessibile a tutti, l'implementazione della previdenza sociale.
La scala sociale si accorcia. Il popolo si emancipa.
I contadini assurgono a piccoli proprietari della terra coltivata, tante persone, costituiscono piccole e medie imprese o si organizzano in cooperative. Altre, grazie allo studio, si affermano nelle professioni.
E poi, le opere e le infrastrutture pubbliche, che hanno migliorato le condizioni di vita delle popolazioni. Strade, autostrade, ponti, gallerie, infrastrutture per l'elettricità, reti idriche e fognarie, bonifiche, telecomunicazioni.
Non solo. Il pensiero marxiano ha ispirato i movimenti di liberazione che, nel Sud del mondo, si sono battuti fino ad ottenere la libertà e l'autodeterminazione, per liberarsi dal giogo del colonialismo e dello sfruttamento.
Nel timore di perdere tutto, obtorto collo, acconsenti a questi processi, redistribuendo, seppur in parte, ricchezza e benessere.
Attento, però, a limitare i danni, grazie ai soliti metodi, ampiamente sperimentati, dentro e fuori i tuoi confini.
Ancora guerre, terrorismo, colpi di Stato, servizi segreti deviati, estremismi specie di destra, spionaggio, propaganda, mistificazioni, brogli, depistaggi, massacri, stragi, attentati, delitti, mafie, corruzione.
Gli assassini politici. Cito solo alcune delle vittime più illustri: Rosa Luxemburg, Karl Liebknecht, Leo Jogiches, Emiliano Zapata, Giacomo Matteotti, Antonio Gramsci, Mahatma Gandhi, Patrice Lumumba, Enrico Mattei, John F. Kennedy, Ernesto Che Guevara, Malcom X, Robert Kennedy, Ghassan Kanafani, Salvador Allende, Aldo Moro, Peppino Impastato, Olof Palme, Chico Mendes, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Anna Lindh.
Allo scopo di mettere le mani sul petrolio e continuare a sfruttare le risorse del Medio Oriente, strumentalizzi la questione ebraica e ti incunei in quei territori.
Quando viene giù il muro di Berlino e il tuo antagonista collassa, celebri la vittoria della guerra fredda, come il trionfo del Bene sul male.
Presenti la nuova Europa come un'entità paradisiaca.
Invece inizia il regresso, lo smantellamento del Welfare State.
Non vuoi più redistribuire, la tua ingordigia non ha freni.
La cosiddetta flessibilità del lavoro è la nuova schiavitù, le pensioni sempre più misere, l’età pensionabile sempre più lontana, le tutele sindacali si affievoliscono. Il diritto alla salute e il diritto allo studio non sono più garantiti.
Costo della vita sempre su, potere di acquisto sempre più giù.
Privatizzazioni. liberalizzazioni, deregolamentazioni per mettere le mani su beni statali, sulle infrastrutture e sui servizi.
Persino nei Paesi scandinavi, dove si sono espresse le migliori forme di governo, in termini di democrazia, libertà, sociale, solidarietà, etica pubblica, l'Europa determina un livellamento verso il basso.
Mentre ti appresti a tornare padrone incontrastato e dominus della Terra, il colpo di scena.
Il Sud del mondo comincia a correre, e corre sempre più veloce, al punto da raggiungerti e mettere in discussione la tua primazia.
A Genova, nel 2001, il tuono prima del temporale. Torni a mostrare il tuo vero volto, violento e spietato.
Ti servi dei tuoi "Black Block" e delle forze di polizia, per malmenare, pestare a sangue, torturare, finanche ammazzare, attivisti di associazioni pacifiste, non violente, che intendevano solo manifestare per un ordine mondiale più equo e giusto.
Per poter competere con i Paesi emergenti e preservare la tua egemonia, devi continuare ad arraffare tutte le ricchezze naturali disponibili, petrolio in primis.
Inventi il nemico, non a caso, le popolazioni arabe. Predichi lo scontro di Civiltà. L'affermazione della Luce sulle Tenebre.
E diffondi l'islamofobia a piene mani.
Serve un movente, un pretesto per lanciarsi alla conquista, che giustifichi l'aggressione, la guerra.
Ci pensa una tua vecchia conoscenza, Osama Bin Laden, a offrirtelo.
Arriva l'11 settembre e l'attentato alle Torri Gemelle.
Attacchi, bombe a tutto spiano, prima sull’Afghanistan e poi, con la bugia delle armi di distruzioni di massa, sull'Iraq.
Ispiri e finanzi Daesh, con lo scopo di destabilizzare anche la Libia e la Siria.
Per aizzare l'opinione pubblica e fomentare l'odio, lasci che si compiano attentati nelle principali città europee.
Assumi il sostanziale controllo del Medio Oriente, ma per completare l’opera, ti manca l’Iran e il suo Asse della Resistenza.
Devi prima indebolire il suo principale alleato, la Russia, che hai provato invano, in passato, a conquistare. Per apprestarti allo scopo, con la Nato, via via fagociti tutti i Paesi ex satelliti dell’Unione Sovietica, non senza prima aver bombardato una Capitale europea, Belgrado, con l’intento di penetrare nei Balcani, muti la storica neutralità di Svezia e Finlandia, e infine, punti sull’Ucraina.
Poi magari sarà il turno della Georgia.
La farsa di Euromaidan, l’estromissione di un governo democraticamente eletto, ma non allineato, gli accordi di Minsk mai rispettati, la guerra nel Donbass. Tutto allo scopo di trascinare la Russia in guerra, dopo averla bersagliata di sanzioni.
Si appalesano il doppiopesismo, le contorsioni, le geometre variabili, le falsità, gli inganni, le ipocrisie, che non ti rendono più credibile agli occhi del mondo.
Tutto ciò si manifesta in maniera ancora più evidente a proposito del conflitto israelo-palestinese.
Ci si riempie la bocca vaneggiando di due popoli e due stati, senza accorgersi che via via il suolo, Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est come Capitale, su cui sarebbe dovuto sorgere lo Stato palestinese, non esiste più. Dapprima militarmente occupato e poi, via via smembrato, spezzettato.
Eliminato il territorio perché non provare a eliminare chi ci abita?
Sembra assurdo, invece lo abbiamo visto con i nostri occhi.
Avremmo dovuto aspettarcelo da chi, nel corso della storia, si è macchiato di mostruosi crimini contro l’umanità, e perpetrato i più efferati genocidi.
Cento milioni di Nativi americani trucidati, quattro milioni di africani morti nel corso della tratta degli schiavi, la Shoah e i sei milioni di ebrei uccisi sul tuo suolo, con il tuo colpevole silenzio.
Hamas, secondo le vostre ricostruzioni si è rivelata un’entità eterea, immateriale, onnipresente. Con il pretesto di sconfiggerla, quasi ogni edificio di Gaza è raso al suolo. Di ospedali, scuole, sedi di organizzazioni internazionali e umanitarie, moschee e chiese, strade, infrastrutture, non rimane più nulla.
Sono le vittime stesse di questo orrendo massacro a informarci in presa diretta, con immagini e video strazianti.
Tutto così grottesco, surreale.
Davvero patetico il dibattito intorno all’uso della parola “genocidio”. Dovremmo sentirci più sereni quando si tratta sterminio, eccidio, ecatombe, strage, mattanza, carneficina, bagno di sangue, pulizia etnica?
Venuto meno, almeno per ora, il rischio genocidario, rimane più viva e attuale che mai la questione palestinese, che necessita di uno sbocco politico e diplomatico, dopo settantasette anni di soprusi e vessazioni di ogni sorta.
Oggi i tuoi Stati assomigliano molto alle democrature che dici di voler contrastare, formalmente democratici, sostanzialmente autoritari e illiberali.
La politica è completamente appiattita sulle tue posizioni.
I partiti come entità amorfe, i cui programmi si assomigliano sempre più. In buona sostanza, Biden e Trump, Johnson e Starmer, Macron e Le Pen, Merkel e Sholz, Meloni e Shlein, possono avvicendarsi al governo ma le politiche, specialmente in ambito economico e sociale, sono sempre le stesse.
Gli elettori sono stufi, disincantati e non votano più.
La democrazia vale solo quando le elezioni le vincono quelli giusti.
Quando le vincono quelli sbagliati, come accaduto in Italia e in Francia, si trova il modo di sabotarne l’esito. Per timore di perderle, si annullano perfino le elezioni, come in Romania.
La libertà di stampa, la libertà di espressione, vengono messe a repentaglio.
Sui mezzi di comunicazione, sia quelli classici che i moderni social media, la censura è sempre in agguato.
Un tempo, il mondo delle arti e dello spettacolo era in prima linea per fustigare il potere. Le canzoni, il cinema, la televisione, la satira, le opere artistiche, aiutavano alla comprensione dei fenomeni sociali e politici.
Ora, dinanzi le iniquità, le profonde ingiustizie, le crescenti diseguaglianze di questo tempo, gli orrori perpetrati sotto i nostri occhi, dove sono gli artisti engagé? Dov’è l’impegno, la critica sociale? La stragrande maggioranza ha paura di parlare, di esporsi.
Infine, caro Occidente, intravedo per l’umanità intera due possibili sbocchi.
Primo scenario. L’imperialismo continua a dilagare, la corsa agli armamenti, l’escalation militare, sempre più rapida e vertiginosa, fino a quando qualcuno premerà il fatidico pulsante rosso e tanti saluti.
Secondo scenario. Le Carte costituzionali ricominciano funzionare e i diritti, sociali, politici e civili tornano effettivi e reali. La Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo diventa il fulcro dell’azione di ogni governo. Le Convenzioni di Ginevra valgono per tutti, in ogni angolo della Terra. Torna la diplomazia per risolvere le controversie. Gli organismi internazionali operano e cooperano sul serio e non per finta. Si discute e si collabora con tutti i Paesi, anche se non allineati, al fine di contemperare i propri legittimi interessi e coesistere in pace, alla ricerca di un ordine mondiale più equo, giusto e solidale.
Pensiamoci bene.