L'FSB russo rende noto l'indagine sull'attentato terroristico al Ponte di Crimea
I risultati ufficiali dell’indagine del Servizio Federale per la Sicurezza della Russia “FSB” riguardo l’atto terroristico al Ponte di Crimea, sono stati resi noti poco fa. L'FSB insieme al Comitato Investigativo ha stabilito che "l'organizzatore dell'attacco terroristico al ponte di Crimea è la Direzione principale dell'Intelligence del Ministero della Difesa ucraino, il suo capo Kirill Budanov, dipendenti e agenti".
Sono 12 i partecipanti complici ai preparativi per l'attacco al ponte, 8 dei quali sono stati arrestati e sono: 5 cittadini della Russia, 3 di Ucraina e Armenia.
Come stabilito dall'indagine, gli esplosivi sono stati inviati da Odessa attraverso Bulgaria, Georgia e Armenia; sono stati camuffati in rotoli con una pellicola di polietilene da costruzione su 22 pallet con un peso totale di 22.770 kg. Il carico all'inizio di agosto è stato spedito dal porto di Odessa alla città bulgara di Ruse con il contratto n. 02/ 08/2022 tra “Translogistik LLC UA" (Kiev) e "Baltex Capital S.A."
Ieri il governo bulgaro, riferendosi ai risultati delle indagini dei suoi servizi speciali, ha dichiarato che il camion fatto saltare in aria sul ponte di Crimea non era mai stato sul territorio del Paese.
Per l’operazione sono stati usati 2 camion.
Nell’organizzazione del trasporto del carico dalla Bulgaria al porto di Poti (Georgia) e poi in Armenia sono coinvolti i cittadini ucraini Zjurkalo Mikhail, nato nel 1975, Kovac’ Denis, del 1979, Solomko Roman, del 1971, cittadini della Georgia Inosaridze Sandro, un intermediario di nome "Levan" e cittadino dell'Armenia Tercjanyan Artur, nato nel 1985.
Dal 29 settembre al 3 ottobre 2022 il carico ha sostato a Yerevan, presso il terminal Transalliance ed è stato sdoganato secondo le regole dell'Unione Economica Euroasiatica, sono stati sostituiti i documenti, dopodiché a spedire il carico risultava già “GU AR GROUP LLC (Repubblica di Armenia, città di Alaverdi) , e il destinatario risultava “LLC "Leader" (Mosca)"
Poi il 4 ottobre, su un camion DAF immatricolato in Georgia, il carico ha attraversato il confine russo-georgiano al checkpoint di Verkhnij Lars e il 6 ottobre è stato consegnato e scaricato presso la base all'ingrosso di Armavir, regione di Krasnodar’, Russia.
Il 7 ottobre, con la complicità degli ucraini Roman Solomko, Zlob Vladimir Vasilyevich, nato nel 1987, e altri cinque cittadini russi identificati, i documenti per il carico sono stati nuovamente modificati, come mittente è stato indicato LLC "TEK-34" (città russa Uljanovsk) e come destinatario - una società inesistente nella Repubblica di Crimea, Russia.
L’FSB ha dichiarato che lo stesso giorno i pallet sono stati caricati sul camion di un cittadino russo Jusubov Makhir, nato nel 1971, "che è partito per Simferopol (Crimea), e l'8 ottobre 2022 alle 06:03 sul ponte di Crimea è stato fatto saltare in aria".
Il controllo del movimento del carico lungo l'intera rotta e i contatti con i partecipanti allo schema criminale sono stati effettuati da Kiev, da un dipendente della direzione principale dell'intelligence del Ministero della Difesa, che si è presentato come "Ivan Ivanovic’" , che ha utilizzato per il coordinamento un numero anonimo virtuale acquistato su Internet e un numero registrato al nome di un cittadino ucraino, residente nella città di Minsk, Kremencjug Andrejcenko Sergej Vladimirovic’, nato nel 1988"
Le indagini, ha concluso l'FSB, non sono ancora terminate, proseguono e tutti i suoi organizzatori e complici, compresi i cittadini stranieri, saranno ritenuti responsabili secondo la Legge russa.
E’ ovvio che il capo dell'intelligence militare ucraina Kirill Budanov, che ha organizzato questo attacco alla Russia, è il terrorista n.1 e diventa prioritario legittimo bersaglio, su di lui cade ora il sospetto anche relativamente all’atto terroristico che ha spezzato la vita di Darja Dughina.
Aspettiamo dunque altre notizie in merito. Sovviene alla mente che durante la durissima battaglia della Russia contro i terroristi in Cecenia, Putin pronunciò una frase divenuta storica: “perseguiremo i terroristi dappertutto ovunque si trovino, se sono in aeroporto – in aeroporto, se sono al cesso - li finiremo anche nel cesso”
LEGGI DI ENRICO VIGNA: DONBASS, I CRIMINI DI GUERRA DELLA GIUNTA DI KIEV