Libia, lo stanco copione dei media di colonia Italia

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Libia, lo stanco copione dei media di colonia Italia



Lo stanco copione della NATO in Libia.



1) Non sono Haftar e Dabaiba a non mettersi d'accordo sulle elezioni. È che gli USA vogliono una clausola che escluda Saif Gheddafi, oltre il 50% nei sondaggi, prima di "concedere" le elezioni.

2) Non siamo noi a spingere per le elezioni. È il popolo libico che spinge per le elezioni e siamo noi a bloccarle finché Saif Gheddafi non sarà escluso.

3) L'emissario della CIA ha incontrato Dabaiba e Haftar, ma non per spingerli alle elezioni. Al primo ha verosimilmente detto che il tempo è scaduto. Il secondo l'ha incontrato per definire l'ingresso dell'Esercito Nazionale Libico a Tripoli.

4) Bill Burns, inviato della CIA, avrà certamente chiesto a Haftar rassicurazioni sulla presenza russa. Tuttavia la Wagner, il gruppo militare privato russo, è in presente in numero ñimitato su richiesta del parlamento libico di Bengasi, votato dai libici. Al contrario la Turchia occupa la Tripolitania su invito di un governo illegittimo e coloniale privo della fiducia del parlamento.

5) Tajani e Çavu?o?lu si incontrano e discutono di contrastare le partenze di migranti dalla Libia. Ma le milizie e i trafficanti che gestiscono la tratta sono al servizio della Turchia e finanziati dall'Italia. Fingono di combatterle, ma sono il loro giocattolo. Semmai avranno discusso come prepararsi alla caduta (per loro) di Tripoli.

6) L'Italia va in ginocchio in Turchia perché difenda Tripoli dai Libici. Cioè perché continui ad occupare la Tripolitania per consentire all'Italia di prendersi almeno le briciole. Altrimenti, se Tripoli viene liberata non avremo più nemmeno quelle.


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Michelangelo Severgnini

Michelangelo Severgnini

Regista indipendente, esperto di Medioriente e Nord Africa, musicista. Ha vissuto per un decennio a Istanbul. Il suo film “L'Urlo" è stato oggetto di una censura senza precedenti in Italia.

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