Lo spiraglio aperto dalla Corea del Nord

Le due condizioni poste da Pyongyang poste per il dialogo

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Lo spiraglio aperto dalla Corea del Nord

Dopo l'ennesima escalation delle tensioni di inizio settimana - con la Corea del Nord che aveva minacciato ritorsioni militari immediate martedì se Seul non avesse presentato scuse ufficiali per le effigi dei leader storici di Pyongyang bruciate nelle piazze della capitale sudcoreana - la situazione nella penisola sembra volgere verso un clima di maggiore dialogo.
La maggiore apertura è avvenuta mercoledì dalla neo presidentessa sud coreana Park Geun-Hye, la quale, dopo aver ricevuto il consenso del Segretario di stato John Kerry nel suo recente tour asiatico,  ha ufficialmente aperto alle trattative. Ma solo alla condizione di un cambiamento significativo di atteggiamento e rispetto degli obblighi internazionali da parte della Corea del Nord, specialmente per quel che riguarda il programma nucleare.
In una nota dell'esercito nord coreano di giovedì, Pyongyang si è dichiarato disposto ad intraprendere negoziazioni con Seul o Washington ma solo a due condizioni molto stringenti: la fine immediata delle sanzioni Onu entrate in vigore dopo il test missilistico del 12 febbraio e la garanzia della fine delle operazioni militari congiunte tra Corea del Sud e Stati Uniti, che hanno portato al dispiegamento di B-52 con capacità nucleare e bombardieri B-2 stealth americani nella penisola. 
L'offerta è stata rigettata come “incomprensibile” dalla Corea del Sud e dagli Stati Uniti, che hanno posto come precondizione per l'inizio delle trattative la denuclearizzazione immediata del regime di Kim.Il portavoce del ministero degli esteri sud coreano, Cho Tai-Young, ha definito le precondizioni poste dal Nord per iniziare un dialogo come “assurde” e dichiarato che è tempo per Pyongyang di scegliere tra le provocazioni e l'impegno serio con il resto della comunità internazionale e smettere con le provocazioni. Tuttavia, secondo diversi esperti, l'apertura al dialogo da parte della Corea del Nord rispetto alle continue minacce di guerra nucleare dei giorni passati rappresenta un segnale importante di distensione.

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