Lo stato d'emergenza permanente e i numeri (quelli veri)
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I numeri italiani non giustificano nessuno stato di emergenza (tanto meno permanente, cioè uno stato di eccezione).
Non giustificano neanche l'uso estensivo e discriminatorio del green pass, il lasciapassare governativo.
Sul perché di questi numeri, sulle cause, ci sarebbe molto da dire, ma sapendo che distribuire il giusto peso ai singoli fattori non è a oggi possibile.
Tra i fattori da prendere in considerazione per numeri così bassi ce ne sono tanti: immunità naturale dei guariti, normale decorso della pandemia (durano in media circa 2-3 anni), vaccinazioni, effetto su contagi, mortalità e letalità delle varianti, endemizzazione del virus.
Il punto però resta quello iniziale, che è squisitamente politico: stato d'emergenza e green pass non hanno motivo di esistere.
Perché allora il Governo insiste sulla necessità di prolungare entrambi?
Perché tutte le crisi (grandi o piccole, reali o percepite, naturali o causate) vengono usate per ridurre reddito, ricchezza e diritti dei cittadini.
Emergenza economica, emergenza terrorismo, emergenza sanitaria, emergenza climatica.
Vengono tutte usate dalle élite industriali e finanziarie e dai loro burattini come armi nella lotta di classe nei confronti dei cittadini e dei lavoratori.