L'Occidente rivaluta lo sviluppo cinese di qualità e la pianificazione a lungo

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L'Occidente rivaluta lo sviluppo cinese di qualità e la pianificazione a lungo

 

di Fabio Massimo Parenti*

La chiave del successo cinese degli ultimi decenni si chiama pianificazione a medio e lungo termine. Oggi la Cina festeggia i successi di piani annuali, quinquennali e decennali nel processo di costruzione di un paese moderno e tecnologicamente avanzato. La crescita costante del PIL, confermata del 5% anche per il prossimo anno, composta sempre meno da esportazione ed investimenti fissi e sempre più da innovazione, ricerca e produzione di qualità.

Nel proseguire su questo percorso il concetto centrale è divenuto lo sviluppo di forze produttive di qualità, ovverosia la trasformazione complessiva delle forze produttive finalizzata all’aggiornamento, automazione, efficienza e sostenibilità dei settori tradizionali e di frontiera, che saranno sempre più integrati e complementari.

Recentemente ciò è stato riconosciuto anche da importanti player occidentali come la BBC e la Deutsche Bank, anche se non sono i primi e non saranno gli ultimi. 

Un documentario della BBC, ad esempio, ha incoronato la tecnologia cinese e ammesso apertamente che le ultime innovazioni hi-tech lanciate dalle aziende della Cina stanno contribuendo a far crescere il Paese, sia in termini di modernizzazione che di sviluppo economico.

Il video si intitola DeepSeek, TikTok, Temu: How China is taking the lead in tech. In poco più di 7 minuti elenca una serie di aspetti troppo spesso volutamente ignorati dall'opinione pubblica occidentale, a partire dagli enormi progressi realizzati dalla Repubblica Popolare Cinese in settori strategici e tecnologie di punta, come l'intelligenza artificiale e i veicoli a nuova energia. L'Occidente, dunque, sembrerebbe essersi finalmente accorto della Cina, dei suoi enormi progressi, dell'immenso know how affinato a suon di cooperazione internazionale, mentre i governi di Stati Uniti e Unione europea innalzavano muri e imponevano tariffe per interrompere l'ascesa cinese. La BBC ha citato vari player hi-tech provenienti dalla Cina come TikTok, CapCut, Temu, BYD, DJI, Huawei e ovviamente DeepSeek. Come detto, queste popolari app social, di AI e commerciali, così come le principali aziende delle telecomunicazioni e dell’automotive non sono nate dal nulla, bensì sono il frutto di un'attenta pianificazione. 

È stato, in particolare, il modello dell'intelligenza artificiale rilasciato da DeepSeek ad aver fatto aprire gli occhi all'Occidente sulle reali potenzialità hi-tech della Cina. Il motivo è semplice: in termini di efficienza dei costi, quest'azienda ha dimostrato che un sistema AI avanzato può essere sviluppato ad una frazione della spesa sostenuta dalle controparti statunitensi - come OpenAI – garantendo, se non migliorando, la stessa qualità operativa.  

Perché concentrarsi su DeepSeek?

La sua AI ha sfidato l'errata concezione occidentale secondo cui la Cina non sarebbe in grado di lanciare con successo le nuove tecnologie, non potendo contare su innovazione, iniziativa e creatività. Il modello cinese si è invece rivelato vincente per l'ennesima volta. In una varietà di settori ad alta tecnologia, la Cina non è un imitatore, bensì un indiscusso apripista verso sviluppi di frontiera inimmaginabili fino a pochi anni fa. La tecnologia 5G è un altro esempio lampante, visto che la Cina ha implementato la più grande rete 5G al mondo e che le sue aziende detengono oltre il 40% dei brevetti globali correlati a questa tecnologia. Potremmo citare anche la stessa AI, che la Repubblica Popolare Cinese utilizza in molteplici applicazioni pratiche come il riconoscimento facciale e l'automazione industriale, o il calcolo quantistico, caratterizzato da innovazioni come lo sviluppo del processore "Jiuzhang 3.0" (che ha superato i computer tradizionali nella risoluzione di problemi complessi), o le innovazioni legate all'energia rinnovabile (infrastrutture solari e non solo).

La stessa Deutsche Bank ha elaborato una ricerca intitolata “China Eats the World” in cui afferma chiaramente come lo sviluppo cinese mostri una grande solidità e stia attraversando una fase storica di particolare successo. La banca d’affari prevede investimenti crescenti da parte di attori stranieri che nel mercato cinese potranno trovare maggiori ritorni e un ambiente produttivo estremamente efficiente. Citando l’alta velocità e la competitività del settore delle auto elettriche, nonché lo sviluppo della tecnologia nucleare e delle rinnovabili, la Banca prevede che sempre più operatori di mercato si concentreranno sulla Cina per coglierne le immense opportunità.

La ricerca cita il grande numero di studenti STEM, la leadership cinese mondiale per ciò che concerne i brevetti registrati per varie innovazioni, anche nei settori di frontiera. Ad esempio, si parla del 70% dei brevetti nel settore dei veicoli elettrici al livello mondiale. La ricerca sostiene inoltre che le barriere tariffarie danneggeranno l’occidente e nel caso del confronto con gli Stati uniti potrebbero essere solo una leva negoziale per ridefinire nuovi accordi commerciali. Nel complesso, questo studio rileva una doppia solidità del sistema Cina che ha a che fare con la doppia circolazione.

La Cina risulterebbe particolarmente resiliente a diversi shock economici e politici grazie all’espansione sia del mercato interno che di quello internazionale, sempre più legato alla Cina, con i Brics+ ma anche e soprattutto grazie alla BRI. L'approccio adottato dalla Cina è votato alla cooperazione. DeepSeek, ad esempio, presenta un software opensourcing, chiaramente e volutamente aperto per consolidare un ecosistema di intelligenza artificiale collaborativo. Dall'altro lato ci sono Paesi che stanno alzando muri o attuando divieti con la chiara intenzione di danneggiare la tecnologia cinese.

Il risultato è tuttavia soltanto un ostacolo alla condivisione dei benefici derivanti dal progresso tecnologico della Cina. Mentre la Cina continuerà a correre: le pressioni esterne stanno favorendo la rigenerazione, modernizzazione e miglioramento di interi settori economici del Paese. Se anche la BBC, in passato più volte critica nei confronti della Cina, ha dimostrato onestà intellettuale nell'ammettere che la Repubblica Popolare Cinese è diventata leader assoluta in campo tecnologico. Pechino ha infatti la capacità di impegnarsi in una progettazione a lungo termine, ed è in grado di mobilitare risorse, sia finanziarie che intellettuali, per garantire sviluppo e crescita. Adesso tocca all'Europa e agli Usa cambiare atteggiamento e mostrarsi collaborativi con la Cina. Soltanto così l'umanità potrà davvero progredire sulle ali di una svolta hi-tech.

Concludiamo dicendo che il percorso degli ultimi 10 anni è stato incardinato nei due macro obiettivi centenari, 2021 e 2049, rispettivamente cento anni dalla nascita del PCC e cento anni dalla nascita della RPC. Nel 2020 la Cina ha infatti lanciato il “Vision 2035”: piani decennali che hanno conseguito enormi successi, portando spesso la Cina a superare i competitor occidentali nei settori Tech più avanzati, come EVs, robotica, tecnologie per energie rinnovabili, droni, aerospazio, 5G, quantum computing, ecc.

L’Occidente, o almeno la sua comunità di affari, sta finalmente riconoscendo in modo oggettivo lo sviluppo cinese di qualità. A questo punto è lecito chiedersi se esso sarà pronto a riconsiderare il suo approccio verso la Cina, che fino ad oggi è stato spesso belligerante, discriminatorio ed ideologico. Sarebbe l’ora di vedere nuovi sviluppi cooperativi per il bene di tutto e del mondo intero.

*Fabio Massimo Parenti è professore associato di studi internazionali e Ph.D. in Geopolitica e Geoeconomia

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