È l'omofobia l'oggetto del contendere?
Di Lenny Bottai
Difficile comunicare oggi, anche se ti rivolgi a persone che si sentono, si dicono, si professano comuniste. Quindi dovrebbero avere una struttura ideologica chiara, sapere cosa scrisse Gramsci in proposito dell'egemonia culturale in mano alle classi dominanti. Conoscere il meccanismo di occupazione del consenso e del dissenso del sistema capitalista.
Quindi sei contro o no l'omofobia? (diversi messaggi ricevuti in privato)
Serve pure dirlo?
Penso, o meglio speravo, fosse implicito. Dire che Fedez fa retorica - anche se dice cose giuste - non mi pare in antitesi col rivendicare che l'omofobia è un male. Neppure dire che molte lotte arcobaleno sono specchi per le allodole significa questo, affatto.
Chi mette in competizione diritti sociali e civili non ha capito niente secondo me, semmai dobbiamo dire che senza i diritti sociali, spesso, quelli civili sono mosse promozionali ipocrite, che per di più vanno a favore dei benestanti delle categorie in questione e lasciano gli ultimi invece nel dimenticatoio (puoi sposarti <<<con chi vuoi>>, ma se non hai lavoro e una casa sarai in grado di farlo?). Ed ecco che di questi diritti godranno solo i benestanti (Vendola docet).
Ma è davvero l'omofobia qui l'oggetto del contendere, siete sicuri?
Fedez parla di censura in maniera ipocrita, svegliatevi, nessuno può censurarlo, lui e la sua compagna solo sui social valgono quando 5 testate di giornalai per la stessa logica che li ha creati. Ultimamente solo aver annunciato l'entrata della Ferragni nel CDA di un'azienda l'ha fatta schizzare in borsa.
Fedez sa bene che da sempre esiste la censura nel mainstream, possibile caschi dal pero oggi? Provi a dire due parole per il Donbass, per il Venezuela o per Cuba sotto attacco imperialista; provi a dire qualcosa contro chiunque fa una lotta sociale e paga (TAV, diritto alla casa...); provi semplicemente a bestemmiare in diretta, a dire due parole sui preti pedofili se ha il coraggio, e si accorge che fine fa (altro che gli spot per la Zan!).
Mi sono espresso contro l'ipocrisia, che ormai pervade la società ed i suoi rappresentanti, e contro la polarizzazione che causa l'effetto "la sinistra riparta da Fedez", uno che gira in Lamborghini a distribuire spiccioli ai poveri.
Perché i comunisti - secondo me - dovrebbero stare alla larga da questi teatrini, rinunciando politicamente a partecipazioni, pro o contro che siano. Per il resto a Cuba si cambia sesso con un'operazione offerta dalla sanità pubblica. Basta? Chavez, in Venezuela, ed era un militare, si era battuto per delle leggi contro la discriminazione sessuale. Eppure sono due dittature che vivono sotto un vile blocco economico (ditelo a Fedez!).
Per quanto riguarda la questione, assai complessa, la Zan non riguarda nessun interesse di classe, lo avevo scritto già. Viene spinta da una sinistra ipocrita che si imbeve di questi spot da sempre (come avviene per razzismo e questione di genere, seppur concetti sacrosanti) ma lo fa mentre compie la macelleria sociale per dipingersi "diversa" dalla destra con cui peraltro ora governa. E se ne sbatte se una coppia normale, povera, etero o meno non conta, può avere un futuro dato da una casa, un lavoro, scuola e sanità pubbliche ed efficienti, e stordisce tutti con queste battaglie di facciata. Dall'altra poi c'è una destra ammanicata coi preti che vuole convincerci che la nostra "identità sessuale", o la "famiglia tradizionale", vengono minate da una legge contro l'omofobia. I comunisti non seguono la morale da sempre. Da queste due facce della stessa medaglia quindi mi tengo distante. Scatenano dibattiti inutili che durano giorni e giorni, servono per togliere spazio a quelli importanti.
Ha detto cose giuste? non conta. Aspetto che questi influencer pseudo sinistri prendano parte quando serve nelle questioni dirimenti della vita del paese. Ma state sicuri che per ciò che serve non li vedrete scendere in campo. E' tutto show business.
Non è omofobia, tantomeno insensibilità al tema. E' razionalità ed analisi di cosa accade. Del moralismo, Dio (ipotesi letteraria) ce ne scampi.