"L'ONU deve riconoscere il terrorismo ucraino a Kursk" - Zakharova
Le Nazioni Unite devono riconoscere l'incursione ucraina nella regione russa di Kursk come un palese atto di “terrorismo”, ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova. “Spero che l'organismo internazionale valuti pienamente la distruzione causata dalle forze di Kiev sul territorio russo”.
Le forze ucraine hanno lanciato un attacco transfrontaliero nella regione di Kursk la mattina del 6 agosto, occupando diversi villaggi di confine. Il governo russo ha dichiarato lo stato di emergenza nell'area e ha lanciato un'operazione antiterrorismo in risposta. Secondo il governatore ad interim di Kursk, Aleksey Smirnov, almeno 12 civili sono stati uccisi e altri 121 feriti, tra cui dieci bambini, a causa dell'incursione. Inoltre, più di 120.000 residenti sono stati costretti a lasciare le loro case.
Parlando a Sputnik Radio mercoledì, Zakharova ha esortato le Nazioni Unite a definire chiaramente l'aggressione ucraina non solo come una “violazione dei diritti umani, ma piuttosto come terrorismo contro i civili da parte del regime di Kiev”.
Commentando le recenti osservazioni dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) su una possibile missione a Kursk, Zakharova ha detto: “Voglio sperare che quanto dichiarato [dai rappresentanti delle Nazioni Unite] non sia una trovata o un tentativo di lavarsi le mani [della situazione umanitaria]”. La portavoce del Ministero degli Esteri ha suggerito che se l'ONU raggiunge una comprensione tardiva della vera natura delle azioni dell'Ucraina a Kursk, dovrebbe anche valutare le violazioni dei diritti umani perpetrate da Kiev contro i civili russi in Crimea e nelle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk.
La portavoce dell'OHCHR, Ravina Shamdasani, aveva dichiarato martedì che l'organismo internazionale ha “richiesto l'accesso al territorio russo”, poiché il personale delle Nazioni Unite sta “cercando di raccogliere informazioni sulla situazione nella regione di Kursk”. L'OHCHR ha riconosciuto che almeno quattro civili russi sono stati uccisi a causa di quella che ha definito una “operazione militare ucraina”.