L'UE e quel "lei deve stare molto attento!"

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L'UE e quel "lei deve stare molto attento!"


di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomatico

"Ha visto cosa è successo a Fico? Lei deve stare molto attento!" Poche parole, ma terribili per trasmettere tutta la sostanza della democrazia neoliberista occidentale: Il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze ha detto che in una conversazione sulla legge adottata recentemente in Georgia "Sulla trasparenza dell’influenza straniera", detta anche “sugli Agenti Stranieri”, uno dei commissari europei lo ha intimidito con l'esempio del recente attentato alla vita del primo ministro slovacco Robert Fico.

Il servizio stampa del governo della Georgia cita le parole del primo ministro georgiano: “Nel contesto di continui ricatti dall’Occidente, la minaccia avanzata in una conversazione telefonica con uno dei commissari europei è stata sorprendente. In una conversazione con me, il commissario europeo ha elencato una serie di misure che i partner occidentali potrebbero adottare se noi ignoreremo il loro veto sulla nostra "Legge sulla trasparenza" e poi, elencando queste misure, ha osservato: "Avete visto cosa è successo a Fico, quindi deve stare molto attento".

La “legge sugli agenti stranieri” o influenza straniera è stata adottata per la prima volta negli Stati Uniti nel 1938, detta FARA e in seguito modificata varie volte e accompagnata da altre 3 leggi correlate, si tratta dunque di una legge seria e durissima. Gli Stati Uniti si comportano come se gli altri Stati, Russia e Georgia non avessero diritto ad adottare la stessa legge, perché sarebbero “disumane”, “non democratiche” e quindi molto più dure della loro. Ci può dare una viva testimonianza di ciò, la cittadina russa Maria Butina, che ha potuto “assaggiare” di persona tutta la “dolcezza” e “democraticità” della legge sugli Agenti stranieri americana. La prima vittima russa di questa legge USA fu infatti la 29-enne studentessa Butina, che fu arrestata a Washington nel luglio del 2018, accusata di “associazione a delinquere, finalizzata a lavorare negli Stati Uniti come agente straniero senza essere regolarmente registrata  presso il Dipartimento di Giustizia  degli Stati Uniti. Maria venne condannata a 18 mesi di prigione, poi fu deportata in Russia solo grazie a estenuanti trattative. Tenuta in prigione, perfino in isolamento e in condizioni disumane, come si conviene al peggior criminale, la sua colpa fu di essere troppo amica dei circoli di Trump e il sospetto, non prove, fu che avrebbe potuto “veicolare negli Stati Uniti l’influenza di Mosca”.  Una delle leggi, la 951, che affianca la legge FARA, serve a contrastare “la propaganda russa” negli USA e consente alle autorità americane di trasformare in criminali coloro che a loro avviso rappresentano una minaccia per la società americana.

Il segretario di Stato Anthony Blinken, in un’audizione della Commissione della Camera ha promesso misure di punizione per la Georgia, ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno valutando quali misure possono essere adottate in risposta alla legge georgiana sugli Agenti stranieri, è sicuro che gli Stati Uniti agiranno in risposta di questa legge”. Come dire, noi possiamo avere tale legge, ma voi no, perché dovete essere nostri servi e ubbidire all’Imperatore.

E’ noto che nemmeno la Ue gradisce la legge georgiana e ha spinto in vari modi perché la Georgia ritirasse “la legge dello scandalo”. Il primo ministro georgiano Kobakhidze non ha fatto il nome del Commissario europeo che l’ha ricattato, ma non c’è stato bisogno poiché si è svelato da solo.

Ria Novosti ha riportato infatti il 23 maggio le parole di giustificazione del commissario europeo per il Vicinato e l’Allargamento Oliver Varhelyi, accusato di intimidazione dal Primo Ministro georgiano Irakli Kobakhidze: “"Mi rammarico sinceramente che una certa parte della mia conversazione telefonica (con il Primo Ministro della Georgia) sia stata estrapolata dal contesto", ha detto Varhelyi in una dichiarazione sull'incidente, secondo quanto riportato dall'Agence France-Presse. Il funzionario della Commissione Europea ha anche detto che nell’attuale situazione politica in Georgia, stanno facendo sforzi significativi per convincere la leadership politica georgiana a non adottare questa legge che potrebbe minare il percorso della Georgia verso l’UE.

Anche la Commissione di Venezia, organo del Consiglio d’Europa e che fa parte della “Commissione Europea per la democrazia attraverso il Diritto” il 21 maggio si è espressa su questa legge, bocciandola perché, udite udite, “non corrisponde agli standard europei” e ha esortato il governo georgiano a ritirarla. Ma c’è da chiedersi come giudicherebbe allora la Commissione di Venezia la legge sugli Agenti stranieri adottata negli Stati Uniti? Perché in Georgia, come anche in Russia tale legge non prevede nemmeno il carcere!

Insomma la Ue - tutto il marcio che c'è: ricatti, dittatura, repressione, tenebre della mente.

Ricordo che il 15 maggio è avvenuto l'attentato a Fico, che si è ripetutamente espresso contro la fornitura di armi all'Ucraina e la sua adesione alla NATO. Várhelyi rappresenta l'Ungheria nella Commissione Europea e, notare, la leadership ungherese assume una posizione analoga a quella slovacca sulla questione ucraina.

Kobakhidze ha definito estremamente vergognoso l’esempio del tentativo di omicidio di Fico nel contesto della legge adottata “Sulla trasparenza dell’influenza straniera” e ha sottolineato che nel caso dell'attentato al primo ministro slovacco, “si rivela la traccia dei servizi speciali di uno dei paesi, che è particolarmente strettamente connesso con il “partito della guerra globale”. Ha inoltre osservato che, nella persona del "partito della guerra globale", Tbilisi ha a che fare con "una forza estremamente pericolosa, pronta a tutto pur di provocare disordini in Georgia".

Perciò a noi, non rimane altro che augurarci che si avveri lo scopo della loro “legge sugli agenti stranieri”: non permettere l’”ucrainizzazione” della Georgia, cioè impedire che il paese faccia la fine dell’Ucraina, nonché impedire l’apertura del “secondo fronte” in Georgia contro la Russia, in altre parole, impedire all’Occidente di fare un altro “Majdan” usando i georgiani nella guerra contro la Russia in Georgia.

Marinella Mondaini

Marinella Mondaini

Scrittrice, giornalista, traduttrice. Vive e lavora a Mosca

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