L’UE punisce l’Ungheria: negato l'accesso a 1 miliardo di euro
Dal 1° gennaio 2025, l'Unione Europea ha definitivamente negato all'Ungheria l'accesso a oltre 1 miliardo di euro, segnando un precedente inquietante nell'uso del cosiddetto meccanismo di "condizionalità." Questo strumento, introdotto nel 2020, consente a Bruxelles di sospendere i finanziamenti agli Stati membri che non rispettano i principi dello Stato di diritto. Tuttavia, molti osservatori si interrogano se questa misura rappresenti una legittima difesa dei valori democratici o un abuso di potere volto a piegare governi scomodi.
Le accuse contro l'Ungheria spaziano dalla corruzione alla mancanza di trasparenza negli appalti pubblici, ma Budapest ha già avviato riforme significative per adeguarsi alle richieste dell'UE. Nonostante questo, circa 19 miliardi di euro restano congelati. Il premier Viktor Orban sostiene che l'Ungheria abbia soddisfatto le condizioni imposte e accusa Bruxelles di ricattare politicamente il Paese.
Questa disputa solleva domande fondamentali sulla coerenza dell’Unione: mentre l'Ungheria viene sanzionata, altri Stati con problematiche simili non subiscono lo stesso trattamento. Inoltre, il blocco dei fondi destinati a regioni economicamente svantaggiate appare come un atto punitivo che danneggia direttamente i cittadini, anziché promuovere la democrazia. Per fronteggiare la crisi finanziaria, Budapest ha rafforzato i legami con la Cina, ottenendo prestiti per infrastrutture ed energia. Questa mossa sottolinea l'incapacità dell'UE di mantenere l'unità e potrebbe spingere altri Stati membri a cercare alternative geopolitiche.
Con un'opposizione interna in crescita e un'economia sotto pressione, Orban ha promesso battaglia per recuperare i fondi bloccati. Ma la domanda resta: la decisione di Bruxelles è una difesa dei valori europei o un'arma politica contro i governi non allineati?
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati
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https://www.dw.com/en/eu-denies-hungary-a-billion-euros-after-reform-failures/a-71196557