L'unico dogma infallibile per Mentana
Strali contro Papa Francesco. La querelle contro le posizioni pacifiste espresse dal Pontefice nasce dall'intervista rilasciata da Papa Francesco a Lorenzo Buccella, giornalista della Radio Televisione Svizzera (RSI) e anticipata da alcune agenzie. Il giornalista chiede: "In Ucraina c'è chi chiede il coraggio della resa, della bandiera bianca. Ma altri dicono che così si legittimerebbe il più forte. Cosa pensa?". Questa la risposta del Santo Padre: "È un’interpretazione. Ma credo che è più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. E oggi si può negoziare con l'aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è una parola coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà? Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia da mediatore. Oggi, per esempio nella guerra in Ucraina, ci sono tanti che vogliono fare da mediatore. La Turchia, si è offerta per questo. E altri. Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore".
Come dicevamo in apertura, la posizione naturalmente pacifista espressa dal capo della chiesa cattolica ha scatenato diverse reazioni negative. In primis ovviamente i neonazisti del regime di Kiev che vogliono continuare a sacrificare il proprio popolo sull’altare degli interessi di Washington.
Alla canea contro Papa Francesco non potevano non unirsi certi settori liberali italiani con l’elmetto della NATO ben saldo sulle loro teste. A tal proposito riteniamo esemplificativo di questa posizione quanto scritto da Enrico Mentana: “Le parole del Papa sull'Ucraina e Gaza meritano assoluto rispetto: costituiscono la posizione della massima autorità spirituale della Chiesa cattolica. Ma non sono dogmi. Bisogna ascoltarle, così come è giusto fare quando il Papa condanna l'aborto o il divorzio o le unioni gay. Ci fanno riflettere, anche se la storia ci insegna - inequivocabilmente - che tante guerre sono state combattute in nome di una fede. E del resto le prime grandi spedizioni militari internazionali dello scorso millennio sono state proclamate proprio dalla Santa Sede, per riconquistare la Terrasanta”.
I sedicenti liberali alla Mentana attaccano il Papa per le sue posizioni pacifiste, ma sembrano accondiscendere alle atrocità della NATO e dell'atlantismo guerrafondaio.
È veramente incredibile che, mentre si pongono dubbi sulle parole di pace del Papa, si accettino le crudeltà perpetrate nei confronti della gioventù ucraina, sacrificata come carne da cannone in un gioco geopolitico più grande. Si evoca la non infallibilità del Papa e si ricorda il passato bellicoso della Chiesa cattolica, ma ci si dimentica delle atrocità del presente.
Inoltre, la storia delle crociate non dovrebbe essere usata come una sorta di giustificazione per le attuali azioni bellicose della NATO. Enrico Mentana sembra altresì ignorare le numerose dichiarazioni di condanna del Papa verso la guerra e la violenza.
Posizioni come questa rivelano chiaramente un dogmatismo selettivo da parte di certi osservatori liberali, i quali sembrano abbracciare un unico dogma, ritenuto infallibile: l'atlantismo guerrafondaio della NATO. Questo atteggiamento non solo evidenzia una mancanza di coerenza e di principi, ma anche una pericolosa cecità morale e disonestà intellettuale.