L’unico rimedio alla colonizzazione della cultura?
Di Alberto Scotti
Non c'è ambito della cultura, delle arti che non sia stato colonizzato dal turbo liberismo, definizione magari abusata, ma che rende perfettamente il senso di un liberismo sfrenato e dis-umano che avanza come un rullo compressore.
Colti, semicolti, laureati e plurilaureati, professori e artisti costituiscono una micidiale armata del male, impegnata 24 ore al giorno e 365 giorni l'anno a diffondere, inculcare al popolo, con le buone e con le cattive (si va dal consiglio paterno all'insulto: povero, becero animale), la peggio ideologia delle classi dominanti: resilienza (piglialo in culo e taci), distruzione della sfera pubblica, etica della schiavitù, abbassamento degli standard alimentari ecc...
In mancanza di intellettuali critici, socialisti e quant'altro, l'unica forma di resistenza residuale a tutto questo, l'unico freno, l'unica diga è l'ignoranza. Quella crassa, ruspante, la semplicità quasi francescana di chi vive un po' per cazzi suoi, leggendo pochissimo, informandosi meno, chiavando e mangiando, di base. Io ormai spero solo nell'ignoranza. Signore, daccene tanta, più che puoi. W l'ignoranza!