Ma il comico era Draghi o Zelensky?
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Non avevo aspettative verso Draghi. Il colpo di mano che ha consentito la sua ascesa politica in Italia dava una chiara segnale sul suo programma politico e sulla sua indole da autocrate. Non pensavo però che sarebbe caduto così in basso come in questi giorni. Oggi a Montecitorio non era più chiaro chi fosse il comico tra lui e Zelenski.
Dire l’“Italia vuole l’Ucraina nell’Ue” è infatti solo la battuta di un vecchio attore sul viale del tramonto. L’impatto sulla realtà di questa presa di posizione è pari a zero. Solo Parenzo e Severgnini possono crederci. Il giornalismo d’accatto nostrano si nutre infatti di simili idiozie, che del resto fanno il paio con la regressione della discussione politica allo schema amico/nemico .
Nessuno si illuda che tutto questo sia a costo zero. Non crediate che non ci saranno conseguenze. Il mondo è molto più grande di chi crede che ci sia solo l’Occidente. E il marchio di paese credulone in mano a una cricca di comici vigliacchi e nani politici resterà attaccato all’immagine dell’Italia chissà per quanto tempo.