Macri e Temer: il fallimento del modello neoliberista

Hanno fallito, come tutti i governi neoliberisti falliscono, perché tale modello non ha la capacità di generare un ampio sostegno sociale, per non parlare del sostegno popolare. Perché promuovono gli interessi del capitale speculativo, che non genera espansione economica ma, al contrario, vive sull'indebitamento di governi, imprese e individui, riproducendo i meccanismi della recessione economica

9181
Macri e Temer: il fallimento del modello neoliberista



di Emir Sader - Pagina/12
 

I governi gemelli, quelli di Argentina e Brasile, hanno seguito lo stesso copione. Fare meglio dei governi populisti, che avevano speso più di quanto avrebbero potuto - ‘Vivere al di sopra delle loro possibilità’, come gli piace ripetere - ripristinare l'equilibrio nei conti pubblici, controllare l'inflazione. E presto, le economie sarebbero tornate alla normalità, guidate dai magici equilibri del mercato.

 

Per creare le condizioni affinché le persone accettassero i disagi che le misure di austerità avrebbero portato, c'era l'arsenale di accuse contro i governi populisti, sia in termini di spesa eccessiva per le politiche sociali, sia nei casi di corruzione, che avrebbe dato tempo alla transizione tra le eredità ricevute e il futuro glorioso delle economie liberate dagli ostacoli statali. 

 

Sarebbe bastato riprendere il risanamento fiscale come asse delle politiche economiche, affinché arrivassero da dentro e fuori i paesi investimenti ansiosi di ottenere enormi profitti dai processi di privatizzazione e di espansione economica. Allo stesso tempo, i successi avrebbero consentito di seppellire definitivamente i nefandi leader populisti, responsabili di tutti i mali dei paesi.

 

Ma, ad un tratto, fattori extracampo e persino all'interno del campo fanno sì che il governo di Mauricio Macri debba fare un patetico, deprimente, disperato intervento televisivo per annunciare che il peggio doveva ancora venire per gli argentini, che la situazione del i poveri sarebbe peggiorata ancora.

 

Il suo governo gemello, che non ha nemmeno vinto le elezioni per arrivare alla presidenza del Brasile, giunge al finale ridotto ai minimi termini. Nessun risultato economico positivo, il suo ministro dell'Economia, candidato alla presidenza del Brasile, ha l'1% di supporto. 

 

Insieme affondano le due speranze del governo degli Stati Uniti, abbracciate al modello neoliberista. Portando alla debacle i due paesi, che si erano ripresi dagli effetti della prima esperienza neoliberista e hanno sofferto nuovamente le sue disastrose conseguenze. Le bianche speranze dell'impero precipitano rovinosamente. Passeranno alla storia come brevi tentativi disperati di resuscitare un modello fallito.

 

Hanno cercato di cancellare dalla storia dei due paesi quanto avevano vissuto negli anni precedenti di questo secolo e il ricordo delle persone che avevano visto migliorare le loro vite. Hanno usato tutto: accuse, appelli all'oblio, falsi racconti, ma la realtà non si lascia catturare da quelle trappole.

 

Macri e Temer sono sconfitti. Le loro politiche sono fallite. I loro governi sono a pezzi. I popoli dei due paesi sono indignati e si ribellano contro di loro. Sono stati brevi intervalli cancellabili delle nostre storie. Personaggi grotteschi, ridicoli, mediatici, il cui discorso si è esaurito rapidamente.

 

Uno scelto da un operatore di marketing, che non sa come spiegare perché il suo incantesimo si è esaurito così rapidamente. L'altro, triste figura di un golpe, non ha mai smesso di essere un personaggio mediocre che sarà rovinosamente sconfitto nelle elezioni di ottobre in Brasile.

 

Hanno fallito, come tutti i governi neoliberisti falliscono, perché tale modello non ha la capacità di generare un ampio sostegno sociale, per non parlare del sostegno popolare. Perché promuovono gli interessi del capitale speculativo, che non genera espansione economica ma, al contrario, vive sull'indebitamento di governi, imprese e individui, riproducendo i meccanismi della recessione economica.

 

È un’occasione storica per la sinistra affinché possa ricomporre la capacità egemonica di un programma anti-neoliberista. Tutte le differenze devono essere subordinate alla ricomposizione del blocco popolare, democratico e nazionale. In Brasile, questo processo è avanzato molto. In Argentina può avanzare perfettamente. Arriveremmo alla fine del 2019 con nuovi governi, alleati, assi del processo di integrazione regionale, di riarticolazione delle organizzazioni regionali.

 

Avremo attraversato immense sofferenze, ma saremo in grado di imparare dagli errori del passato recente e tornare a essere protagonisti della storia latinoamericana come paesi alleati e solidali, un percorso che Néstor e Lula hanno già tracciato.

 

(Traduzione dallo spagnolo per l’AntiDiplomatico di Fabrizio Verde)

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

Trump-Zelensky, leggere la realtà di Marco Bonsanto Trump-Zelensky, leggere la realtà

Trump-Zelensky, leggere la realtà

 Finis Americae: si sgonfia la bolla di Wall Street di Giuseppe Masala  Finis Americae: si sgonfia la bolla di Wall Street

Finis Americae: si sgonfia la bolla di Wall Street

Dove eravate quando Schauble umiliava la Grecia? di Paolo Desogus Dove eravate quando Schauble umiliava la Grecia?

Dove eravate quando Schauble umiliava la Grecia?

Trump, la UE e il grande affare sulla pelle dei migranti di Geraldina Colotti Trump, la UE e il grande affare sulla pelle dei migranti

Trump, la UE e il grande affare sulla pelle dei migranti

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Area flegrea e il famoso "IT Alert" di Francesco Santoianni Area flegrea e il famoso "IT Alert"

Area flegrea e il famoso "IT Alert"

La deriva di un continente in guerra di Giuseppe Giannini La deriva di un continente in guerra

La deriva di un continente in guerra

Un quesito (che ci riguarda) sui fatti in Romania di Antonio Di Siena Un quesito (che ci riguarda) sui fatti in Romania

Un quesito (che ci riguarda) sui fatti in Romania

Il valico di Al-Hamran e la riconoscenza di HTS per i Curdi di Michelangelo Severgnini Il valico di Al-Hamran e la riconoscenza di HTS per i Curdi

Il valico di Al-Hamran e la riconoscenza di HTS per i Curdi

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Il 15 marzo alla larga dai "NO PAX" di Giorgio Cremaschi Il 15 marzo alla larga dai "NO PAX"

Il 15 marzo alla larga dai "NO PAX"

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti