Macron: il cavallo di Troia dei BRICS?

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Macron: il cavallo di Troia dei BRICS?

Il Presidente francese Emmanuel Macron vuole partecipare al vertice BRICS di agosto in Sudafrica, scrive il quotidiano transalpino Opinion. Lo ha chiesto al suo omologo sudafricano Cyril Ramaphosa in una conversazione telefonica all'inizio di giugno. Il presidente sudafricano non ha potuto dare una risposta immediata, ma ha promesso di consultarsi con gli altri membri dell'alleanza. Secondo il giornale, Macron vuole mantenere l'alleanza con India e Cina e sta quindi cercando di negoziare una visita al vertice. Non è trapelata invece nessuna ipotesi di dialogo con la Russia.

Il quotidiano francese ha riferito che la richiesta di Macron ha colto di sorpresa il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa. Il capo di Stato non ha potuto dare una risposta all’omologo francese, ma ha promesso di prendersi una pausa per discutere della possibile partecipazione di Parigi al vertice con gli altri membri dei BRICS.

Il giornale ha sottolineato che delle intenzioni di Macron ha discusso anche il ministro degli Esteri francese Catherine Colonna durante la sua visita in Sudafrica. “Il dialogo è sempre positivo, anche quando non siamo d'accordo al 100% su tutto. Stiamo facendo ipotesi ad alta voce, ma ovviamente questa è una decisione che possono prendere solo i Paesi interessati, in un vertice BRICS o in un altro formato", ha dichiarato Colonna in una conferenza stampa a Pretoria il 19 giugno, dove stava incontrando la sua omologa sudafricana Naledi Pandor.

Inoltre, il presidente francese potrebbe sollevare nuovamente la questione al vertice per un nuovo patto finanziario globale, che si terrà a Parigi il 22-23 giugno e che riunirà circa 40 capi di Stato e di governo.

"Sarebbe un'innovazione nell'ambito dell'attuale modello di partecipazione dei BRICS, ma potrebbe espandere la portata globale del forum". Tuttavia, Pandor ha osservato che la decisione finale spetta al Presidente Cyril Ramaphosa.

Per una coincidenza, il presidente sudafricano sarà a Parigi questa settimana per un importante vertice su un nuovo patto finanziario globale che sarà avviato dal capo dell'Eliseo il 22-23 giugno. E, come la stampa africana ed europea affermano, il tema della partecipazione del presidente francese al vertice dei BRICS di agosto è destinato a prendere ulteriore slancio.

Insoddisfazione nei confronti degli USA?

La Cina ha mostrato apprezzamento per la mossa di Macron attraverso i suoi media ufficiali.

Il quotidiano China Daily, in particolare, ha scritto che "i Paesi BRICS accolgono Macron al vertice" perché il suo interesse "dimostra l'importanza del ruolo dei BRICS sulla scena mondiale" e "la sua presenza al vertice non farebbe altro che aumentare il profilo del blocco e contribuirebbe a garantire che il vertice dia frutti concreti".

Il Global Times ha dedicato a questo argomento un editoriale dal titolo eloquente: "Perché Macron potrebbe avere simpatia per i Paesi BRICS". L'autore - un professore presso la Scuola di Relazioni Internazionali dell'Università di Studi Esteri di Pechino - attribuisce questo fatto alla crescente importanza del blocco  BRICS sulla scena mondiale: i Cinque rappresentano oggi il 31,5% del PIL globale, mentre la quota del G7, spesso contrapposto ai BRICS, è scesa al 30%.

Allo stesso tempo, l'attenzione del leader francese per i BRICS è stata vista come una prova del declino dell'influenza globale di Washington. "Che l'intenzione di Macron sia quella di dimostrare l'indipendenza dagli Stati Uniti o il suo possibile interesse a espandere la cooperazione con i Paesi BRICS, tutto indica che gli Stati Uniti non sono più quelli di una volta. Quindi, la mossa di Macron può essere vista come un'espressione di insoddisfazione nei confronti degli Stati Uniti che, da leader dell'Occidente, diventano sempre più inaffidabili”, si legge sul quotidiano cinese.

Ospite “inappropriato”

Qual è invece la posizione della Russia riguardo la possibile partecipazione del presidente francese al vertice? In Russia all’inizio non c'è stata alcuna valutazione emotiva, né positiva né negativa. Yuri Ushakov, collaboratore di Vladimir Putin, ha dichiarato lo scorso 14 di giugno che finora Mosca non sa "quale sia la situazione di questo invito". Lo stesso giorno, la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha chiesto a Parigi di spiegare le intenzioni del presidente francese di partecipare al vertice BRICS e "se vogliono ancora una volta stabilire un qualche tipo di contatto per mostrare l'attività di Parigi, o se questo è una sorta di cavallo di Troia".

Secondo alcuni esperti, Mosca non avrebbe motivi particolari per opporsi. Valeria Gorbaciova, responsabile dell'ufficio per lo sviluppo di progetti strategici multilaterali presso la Scuola Superiore di Economia dell'Università Nazionale di Ricerca, ha dichiarato a Izvestia che i Paesi dell'America Latina o i principali partner della regione africana, così come gli Stati che hanno aderito alla Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS, sono più interessati al Sudafrica.

“Questa è la fascia prioritaria dei paesi interessati a BRICS+ a partecipare in Sudafrica. La Francia non è sicuramente in cima alla lista, e se il Sudafrica sia interessato alla Francia è difficile da giudicare. Ma la Russia non sarebbe sicuramente contraria all'invito, sarebbe un segnale forte nei confronti degli Stati Uniti. Come dire: anche i vostri alleati non sono contrari alla cooperazione con noi, nonostante le sanzioni e i tentativi di colpire e limitare i BRICS", ha osservato l'esperta.

Timofei Bordachev, direttore del programma del Valdai Club, ha espresso un parere simile.

“Tutti gli Stati BRICS sono interessati a far sì che i Paesi europei prendano in qualche modo le distanze dagli Stati Uniti. Non sta andando bene, ma nessuno sta perdendo la speranza, né la Cina, né la Russia, né l'India. Con l'arrivo di Macron, molti Paesi del mondo vedranno a livello simbolico che l'Europa non è solo una fedele base territoriale degli interessi militari degli Stati Uniti”.

Il politologo ha poi aggiunto che questo è un bene per tutti i BRICS, perché dimostra l'incapacità degli Stati Uniti di controllare i propri alleati.

Tuttavia, il 22 di giugno è arrivata una netta opposizione da parte di Mosca alla partecipazione al vertice del presidente francese. Il viceministro degli Esteri della Russia, Sergei Ryabkov, ha definito Emmanuel Macron come ospite "inappropriato" al prossimo vertice BRICS.

"È chiaro che il leader di uno Stato che persegue una politica così ostile e inaccettabile per noi, che sostiene in modo così enfatico e convinto che la Russia dovrebbe essere attivamente isolata a livello internazionale, che condivide la linea della NATO di infliggerci una cosiddetta sconfitta strategica, un tale leader non è appropriato come ospite ai BRICS”, ha affermato Ryabkov secondo quanto riporta Interfax.

Il vice ministro ha aggiunto che il Ministero degli Esteri ha già informato il Sudafrica, che ospita il vertice. Allo stesso tempo, ha osservato che "è compito del Paese ospitante determinare la cerchia degli invitati". "Ma non è meno importante che l'invito sia preceduto da consultazioni tra tutti i partecipanti ai BRICS”.

La presa di posizione di Mosca probabilmente serve a smascherare le vere intenzioni di Emmanuel Macron. Il presidente francese potrebbe avere l’intenzione di agire come una sorta di cavallo di Troia all’interno dei BRICS per portare in seno al blocco multipolare la visione unipolare e neocolonialista del blocco occidentale e provare a fare pressione sulle nazioni africane per portarle su posizioni anti-russe. A tal proposito, Sergei Fedorov, ricercatore di spicco presso l'Istituto d'Europa dell'Accademia delle Scienze russa, ha spiegato ai microfoni dell’emittente russa Radio 1 che il presidente francese Emmanuel Macron non potrà partecipare al prossimo vertice dei BRICS nella Repubblica Sudafricana, perché cercherà di mettere i Paesi partecipanti contro la Russia. "Stiamo osservando il desiderio dell'Occidente e della Francia, tra gli altri, di far sì che la comunità mondiale condanni le azioni della Russia in Ucraina. Stanno cercando di mettere i Paesi africani contro la Russia, di far sentire la Russia emarginata, di farci diventare un Paese paria", ha affermato Fedorov.

Il ricercatore ha quindi indicato che i Paesi BRICS sosterranno la posizione della Russia e non inviteranno Macron a partecipare al vertice.

Verso i BRICS++?

L’interesse dei grandi paesi sviluppati come la Francia al vertice BRICS evidenzia la crescente importanza dei vertici dei Paesi del blocco multipolare e il loro successo nella cooperazione con un numero sempre maggiore di economie chiave del Sud globale. Inoltre, la maggiore apertura dei BRICS, riflessa nel formato BRICS+, apre la possibilità di piattaforme di dialogo più ampie che includono non solo le economie in via di sviluppo, ma anche quelle sviluppate. A questo proposito - evidenzia Yaroslav Lissovolik su Modern Diplomacy - la manifestazione di interesse da parte del Presidente francese potrebbe essere colta come un'opportunità per espandere l'inclusività dei formati di apertura dei BRICS, con la possibilità di lanciare una piattaforma BRICS++ che sarebbe progettata per promuovere lo sviluppo della cooperazione Nord-Sud. Quindi un formato dove i BRICS dialogano con le economie sviluppate, mentre il BRICS+ rimane la piattaforma di cooperazione Sud-Sud del mondo, come spiegava nel 2017 il ministro degli Esteri cinese Wang Yi.

In ultima analisi, è chiaro che Macron non sia diventato improvvisamente un anti-occidentale pronto a trascinare la Francia fuori dal campo dominato dagli USA e dal loro braccio militare, la NATO. Al contrario, sicuramente il suo vero intento è esclusivamente utilitaristico e mira a a far guadagnare a Parigi posizioni di vantaggio nel breve termine rispetto ad altri paesi occidentali come ad esempio “l’alleato” tedesco, oltre ad agire come cavallo di Troia occidentale all’interno del BRICS. In ogni caso, anche la sola manifestazione di interesse della Francia a partecipare alle attività dei BRICS potrebbe essere colta come un'opportunità per rafforzare la cooperazione economica Nord-Sud e come un modo per dimostrare la crescente capacità di attrazione che esercitano i BRICS sulla scena mondiale. Altro inequivocabile segno del declino dell’egemone unipolare statunitense e del contestuale emergere impetuoso di un nuovo ordine mondiale multipolare.  

 
 

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

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