Madaya, analisi di una falsificazione
Proteste in tutto il mondo e condanna contro il governo siriano sui media e sui social network, per le immagini terribili di bambini e civili affamati nella città assediata di Madaya. Resta da capire perché Assad dovrebbe permettere che ciò accada al suo popolo. L'analista Paul Antonopoulos, in un articolo su Al Masdar svela e analizza le menzogne su Madaya, utilizzate per allargare il conflitto in Siria
Poco tempo fa nella stessa zona c'erano manifestazioni e proteste contro i gli occupanti, i cosiddetti "ribelli moderati" da parte della popolazione civile ed a favore del governo siriano. Risulta interessante leggere, inoltre, una dichiarazione ufficiale da parte della Croce Rossa che non ha potuto verificare o negare l'inedia sistematica vissuta dalla popolazione di Madaya.
Official statement by the #IRCC on #Madaya #Zabadani #Fouaa #Kafaraya #Nabul #Zahraa #Break_Hunger_Siege pic.twitter.com/1YxtFBCgFz
— الهيئةالسوريةللإعلام (@SMO_SYRIA) 9 Gennaio 2016
Una delle primi e più strazianti immagini è quella di una ragazza, un tempo giovane e sana, a cui fa seguito un'altra foto di lei sul punto di morte a causa della fame.
Questa foto pubblicata dal canale di proprietà saudita Al-Arabiya è stata rapidamente inghiottita dalle piattaforme dei media, a cui hanno fatto seguito gli inviti per un intervento. Tuttavia, è stato rapidamente rivelata dal Daily Star che la ragazza in questione è in realtà del sud del Libano, è in mani sicure con la sua famiglia, ed è in forma e sana.
#Syria| Video of Marianna telling the world she is not that "starved child" from #Madaya. She lives in South Lebanon pic.twitter.com/VzBGf9x2BN
— Iman (@Iman84NL) 9 Gennaio 2016
#Syria| Video of Marianna telling the world she is not that "starved child" from #Madaya. She lives in South Lebanon pic.twitter.com/VzBGf9x2BN
— Iman (@Iman84NL) 9 Gennaio 2016
Questo non esclude ci sia un dramma umanitario, a Madaya, la condizione scioccante della ragazza affamata nella foto è una distorsione dei media evidente della verità. Questa propaganda è stata ben accolta da chi vuole un intervento di guerra, come l' opposizione siriana" (jihadisti ed i loro simpatizzanti). Quando questa verità è emersa, gli appelli a ritrattare la loro propaganda sono stati rifiutati.
Gli atti di propaganda e di menzogna non si sono fermati qui.
Al-Jazeera ha pubblicato una foto di un uomo apparentemente affamato a Madaya, che si è rivelata essere un'immagine di un rifugiato in Europa del 2009.
Poi, naturalmente, abbiamo avuto la foto scioccante del bambino malnutrito "da Madaya", che in realtà si è rivelato essere un bambino del campo palestinese di Yarmuk, alla periferia di Damasco. La foto è stata scattata nel 2014.
La narrazione dei media occidentali si è concentrata su Hezbollah e le forze dell'esercito arabo siriano che conducono un blocco sulla città. Tuttavia, queste accuse ignorano che camion carichi di aiuti alimentari e medici hanno raggiunto Madaya e che sono stati trasformati in uno strumento da parte delle forze terroristiche rintanati nella città. Come si è visto nell'altro articolo di Al Masdar la popolazione di Madaya sostiene il governo e affrontare i terroristi perché non hanno cibo. Sono apparse immagini di donne e bambini stremati dalla fame, ma tutti i terroristi sembrano essere in condizioni di forma e sani. Bisogna chiedersi, perché questo? Abbiamo grandi servizi dei media dal Medio Oriente basati su false immagini su Madaya. Non si tratta di negare il dolore e la sofferenza del popolo affamato, non dovrebbero esistere in qualsiasi parte del mondo, ma resta il pericolo che attraverso foto false, si voglia espandere la guerra con un intervento dall'esterno, attraverso il superamento di una fatidica linea rossa, come avvenuto nel settembre del 2013, quando si accusò l'esercito siriano della strage del Ghoutha, dove morirono 1400 persone per l'uso del gas sarin. USA, Lega araba e monarchie del Golfo spinsero per attaccare la Siria. L'intervento militare fu impedito grazie alla mediazione della Russia, attraverso la quale il governo siriano si impegnò a distruggere il suo arsenale di armi chimiche. Le armi chimiche sono state tutte distrutte e, come ha confermato di recente l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, nel Ghouta, ad usare il gas sarin, furono i "ribelli moderati" sostenuti dall'Occidente.