Martin Jay - Il buco nero dell'Ucraina e quei "pazzi" della Nato

4912
Martin Jay - Il buco nero dell'Ucraina e quei "pazzi" della Nato


di Martin Jay* - Strategic Culture

Il ruolo della NATO nella guerra in Ucraina e la credibilità delle élite occidentali in generale sembrano aver raggiunto un effettivo punto di svolta. Lo testimonia il livello di panico raggiunto da Emmanuel Macron e da tutti coloro che dimostrano di non avere “la pallottola d'argento” per uscire dall'Ucraina senza che il tutto appaia come un'enorme sconfitta occidentale. La tensione si spiega in realtà con l'autoconservazione politica del presidente francese, di Scholz in Germania e naturalmente di Biden. Come spiegheranno questi leader che l'Occidente, rafforzato in teoria da una NATO ancora più grande, è stato sconfitto?

Per Biden, l'iconico video di centinaia di afghani che corrono lungo la pista mentre un aereo da trasporto C130 decolla da Kabul rimarrà probabilmente come l’elogio funebre della politica estera degli Stati Uniti. Per Macron, del resto, perdere a favore della Russia tre importanti satelliti francofoni in Africa - Burkina Faso, Mali e Niger - rappresenta un fallimento storico che lo avvicina a Biden. Se quest'anno la Russia dovesse guadagnare ulteriore terreno in Ucraina, l'Occidente potrà fare ben poco, se non pianificare altri attacchi false flag e aumentare le cosiddette minacce russe alle centrali nucleari ucraine.

L'Occidente sta perdendo. Ed è come guardare un incidente d'auto al rallentatore: spetterà poi ai militari e agli appassionati di geopolitica analizzare le ceneri per capire quali fossero i segnali d'allarme che avrebbero dovuto fermare la follia.

Fin dall'inizio, l'inettitudine dei leader occidentali ha lasciato increduli. L'errore di calcolo è stata la regola a tutti i livelli, ma mai come in quello delle sanzioni. Quando i leader occidentali come Macron si rivolgono ai media occidentali chiedendo "più spese militari" o "truppe per l'Ucraina" è semplicemente perché hanno esaurito le idiozie e tutto ciò che resta è un finto esercizio di pubbliche relazioni per proteggersi dagli attacchi più acerrimi che hanno previsto.

Macron non vuole truppe NATO in Ucraina. Questa è la prima delle tante bugie messe in giro. Ma nella stessa settimana in cui l'Ucraina approva una legge che abbassa l'età minima per la leva, quello che emerge dall'intervista di Macron all'Economist è che stiamo entrando in un nuovo livello di stupidità e quindi abbiamo bisogno di idee ancora più radicali e cervellotiche, che come minimo riescano a creare un'atmosfera di guerra - il che ovviamente permette ai governi occidentali di abbuffarsi di un banchetto ancora più grande per le loro pance, sotto forma di erosione degli ultimi resti di libertà civili.

Un ex diplomatico britannico, che ha lavorato nell'ambasciata britannica a Mosca e che ha fornito consulenza al governo del Regno Unito, rivela quanto siano state inutili le sanzioni russe. Ian Proud è rimasto letteralmente sbigottito quando i funzionari di Londra gli hanno dato istruzioni di applicare sanzioni contro funzionari che non avevano alcun bene nel Regno Unito, facendo apparire Londra illusa nel migliore dei casi e stupida nel peggiore. Tutto ciò che il Regno Unito sta creando è un risentimento a lungo termine da parte russa che allontana ulteriormente la possibilità di negoziare in seguito, mettendo in discussione la "vera scelta di politica estera in Ucraina, che è sempre stata quella di impegnarsi in guerra o in pace con la Russia. Gli otto Segretari agli Esteri dal 2014 ad oggi non hanno voluto né l'una né l'altra", ha sottolineato.

L'Occidente è semplicemente a corto di idee e non ha più una strategia, poiché sa fin troppo bene che 50 miliardi di dollari di materiale in arrivo dagli Stati Uniti non faranno alcuna differenza, dato che la metà sarà venduto sul mercato nero internazionale e il resto sarà usato impropriamente da un esercito, quello ucraino, in declino e scarsamente addestrato. La soluzione della NATO è quella di gettare altri soldi sul falò della vanità e sperare che il calore che genera per qualche prezioso momento distragga tutti dalla verità agghiacciante che nulla sta funzionando per l'Occidente nella guerra, ma, anzi, gli si sta solo ritorcendo contro. Se nei prossimi giorni la NATO otterrà dai suoi stessi membri l'approvazione a stanziare altri 100 miliardi, sarà come voler usare la benzina per spegnere un incendio. L'Ucraina non ha il numero di truppe e certamente non ha la qualità per utilizzare le attrezzature e non è credibile che i media occidentali non riescano a vedere come tutto questo non serva a nulla. L'Ucraina è un buco nero e solo un pazzo può versarvi miliardi di dollari e aspettarsi un risultato. Anche quando si getta un sasso in un pozzo si viene ricompensati con un debole "plop".


* Martin Jay è un pluripremiato giornalista britannico che vive in Marocco, dove è corrispondente del Daily Mail (Regno Unito) e da dove ha raccontato la Primavera araba per la CNN e per Euronews. 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La strategia del riccio di Trump di Giuseppe Masala La strategia del riccio di Trump

La strategia del riccio di Trump

Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita   Una finestra aperta Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita

Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo di Francesco Erspamer  Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Siria. Israele, jihadisti e noi... di Paolo Desogus Siria. Israele, jihadisti e noi...

Siria. Israele, jihadisti e noi...

Caracas contro il fascismo e per la Palestina di Geraldina Colotti Caracas contro il fascismo e per la Palestina

Caracas contro il fascismo e per la Palestina

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio di Marinella Mondaini Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Professioni e privilegi di Giuseppe Giannini Professioni e privilegi

Professioni e privilegi

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA di Gilberto Trombetta IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione di Michelangelo Severgnini La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Tempi duri per i poveri di Michele Blanco Tempi duri per i poveri

Tempi duri per i poveri

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis di Giorgio Cremaschi Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti