Massimo Mazzucco - Il giorno della marmotta

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Massimo Mazzucco - Il giorno della marmotta


di Massimo Mazzucco


C’è nell’aria uno strano senso di deja-vu. Come nel “Giorno della marmotta”, sul fronte dell’immigrazione tornano a ripetersi le stesse identiche dinamiche di quattro anni fa: le navi di Soros che si presentano davanti alle nostre coste cariche di migranti, il nostro governo che cerca di respingerle, e l’infinito braccio di ferro che ricomincia daccapo.

Ormai le dinamiche sono chiare, e sono state riassunte in modo plastico in un confronto che c’è stato qualche sera sul talk-show della Palombelli: una giornalista, contraria agli sbarchi, che diceva che “le persone che salgono su una nave battente la bandiera di una certa nazione sono legalmente sul territorio di quella nazione” (e quindi in quella nazione dovrebbero sbarcare), e Sergio Romano (ex-deputato PD, favorevole agli sbarchi) che fingeva di non sentire, e ripeteva a macchinetta “studiatevi il trattato di Lisbona: dice chiaramente che il primo porto di approdo è quello che deve accogliere i migranti”).
Tecnicamente hanno ragione tutti e due: non appena saliti sulla SOS Humanity, i migranti SONO in territorio tedesco. Ma nel momento in cui il capitano piazza la nave davanti alle coste italiane (invece di rientrare in Germania), dichiara emergenza e chiede “un porto sicuro” per sbarcare i passeggeri, il governo italiano si trova di fronte al vile ricatto, e prima o poi deve cedere.

Sono troppo acute le strilla dei piddini “ci sono dei bambini a bordo!” “è una vergogna non farli scendere!” “bisogna aiutare chi rischia la vita!” per poter fare finta di niente. E quindi si ricomincia.

Nel frattempo abbiamo capito tutti che il vero problema non sta sulle coste della Sicilia, ma all’Unione Europea: finchè le altre nazioni del continente non accetteranno di condividere con noi questo problema, la soluzione continuerà a sfuggirci. E a questo punto viene da porsi chiaramente una domanda: visto che i governi dei nostri “amici” europei continuano a fottersene allegramente del nostro problema, noi in Europa che ci stiamo a fare?



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PER APPROFONDIRE SULL'ARGOMENTO:

"INFERNO IMMIGRAZIONE" DI DANIEL WEDI KORBARIA




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