Massimo Mazzucco - L'Italia dei sinistrati
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Nell’arco di poche settimane si è verificato il passaggio dei poteri nelle mani del centro destra. Quello che fino a poco tempo fa per la destra era un sogno apparentemente irraggiungibile – avere una solida maggioranza con cui controllare il parlamento – oggi è diventato realtà.
Ma c’è tutta una categoria di persone, in Italia, per le quali questo passaggio di poteri è inaccettabile.
Non sto dicendo che sono scontenti. No, per loro è proprio inaccettabile, nel senso che non riescono ad accettarlo.
Lo si è visto chiaramente nelle dozzine di dibattiti televisivi degli ultimi giorni. Lo “scandalo” è iniziato con le elezioni alla presidenza del senato e della camera di La Russa e Fontana: due persone legittimamente elette, da un parlamento a sua volta legittimamente eletto, che secondo Letta e i suoi seguaci “offendevano” l’immagine dell’Italia nel mondo. Poi è venuto il momento della formazione del governo, con altre scelte “irricevibili” a causa del passato poco simpatico di alcuni neo-ministri.
Il piagnisteo è continuato per diversi giorni, con gente come Massimo Giannini, Lilli Gruber, Tomaso Montanari, Lucia Annunziata e mille altri “intellettuali di sinistra”, che continuavano a citare gli eventi in corso come qualcosa di assolutamente inaccettabile.
Come se fossero loro quelli deputati a decidere cosa sia accettabile e cosa no.
Perchè qui sta il cuore del problema: nella cultura italica predominante, tutto ciò che è di sinistra è sempre stato “buono” per definizione, mentre tutto ciò che è di destra è sempre stato “male” per definizione.
E purtroppo, i padroni del discorso sono proprio i “piddini” con aderenze varie (una volta li avremmo definiti catto-comunisti) che lavorano nell’informazione. Sono la stragrande maggioranza, e cercano di influenzare con il loro enorme potere ciò che pensa la popolazione.
A nessuno di loro viene da pensare che, avendo la maggioranza degli aventi diritto votato il centro-destra, l’Italia in questo momento SIA un paese di centro-destra.
No, per loro non esiste correlazione fra il voto delle urne e la realtà che ci circonda. Per loro questo è stato solo un errore, un perfido sortilegio di qualche oscuro meccanismo elettorale, che sta mandando a destra un paese che secondo loro resta essenzialmente di sinistra.
Questa incapacità di accettare un pensiero diverso come assolutamente legittimo era la caratteristica fondamentale del fascismo storico, ma oggi, guarda caso, caratterizza fortemente la sinistra in Italia. I veri fascisti – per quanto vogliano rivestirsi di politically correct - oggi sono loro.
E ve lo dice, tanto per chiarezza, uno che non è mai stato di destra in vita sua.