Merci macchiate del sangue palestinese. Lettera aperta a Eurospin

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Merci macchiate del sangue palestinese. Lettera aperta a Eurospin

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Pubblichiamo questa lettera aperta che la giornalista e saggista Patrizia Cecconi ha inviato ai dirigenti di Eurospin nella quale spiega perché è semplicemente immorale vendere merci macchiate di sangue e prodotte su terre rubate ai palestinesi. Nella fattispecie i datteri Medjoul provenienti da Gush Etzion.


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Gentili Dirigenti Eurospin,

sono una Vostra fedele cliente da almeno trent’anni, quando i Vostri punti vendita erano ancora identificabili come tipici “discount”. La prima volta che entrai in uno di essi  scoprii che alcuni prodotti  non costavano poco per scarsa qualità, ma perché venivano da alcune piccole ottime aziende che per caso io conoscevo. Per questo ho seguitato a frequentare Eurospin che, ormai, è ricco di prodotti di qualità nonostante i prezzi popolari.

Questa premessa per dirvi che non Vi scrivo per fare una critica dei Vostri prodotti ma per farvi presente che ho trovato sui Vostri banchi i deliziosi datteri Medjoul  che conosco molto bene avendo passato diversi anni in Palestina. Però ho visto di persona cosa fanno i coloni dai quali provengono quei datteri, e questo è il motivo per cui i prodotti provenienti dalle colonie ebraiche, illegali e non israeliane, in quanto insediatesi su territori violentemente confiscati ai palestinesi,  non dovrebbero trovar posto sui banchi di chi si fa una splendida pubblicità giocando col genio Einstein, primo firmatario di una lettera di condanna a Israele.

Gush Etzion è un insieme di 22 colonie tra le più delinquenziali, dalle quali partono spedizioni criminali che bruciano alberi, automobili e abitazioni palestinesi, che picchiano i palestinesi,  compresi i bambini, per puro odio razzista in stile Ku Klus Klan e generalmente operano sotto “discreta” copertura dell’esercito israeliano. Inutile cercare informazioni nei nostri notiziari, a meno che la violenza non sia spettacolare, come quando i coloni hanno bruciato vivo un ragazzino palestinese dopo averlo costretto a bere benzina, notizia data en passant e subito dimenticata. Però  è possibile conoscere le loro azioni tramite video girati e distribuiti da loro stessi  per vantari dei propri crimini. E’ anche possibile leggere i report di Amnesty  International , che non è certo un’organizzazione di parte.

Questa lunga esposizione, che spero abbiate avuto la pazienza di leggere, è la necessaria premessa per chiedervi di togliere dai Vostri banchi merce di provenienza illegale, merce che in qualche modo è macchiata di sangue. La Vostra splendida pubblicità circa “la spesa intelligente” sarebbe bello che si trasformasse anche in “spesa etica”, tanto più che proprio Einstein, ebreo rispettoso dei diritti umani, come detto sopra  fu il primo firmatario di una lettera contro i crimini di Israele nel lontano dicembre del 1948. Ed erano solo  un aperitivo rispetto a quello che avrebbe seguitato a fare stritolando non solo decine e decine di migliaia di vite umane, ma anche tutte le norme del diritto internazionale a partire dai principi del diritto umanitario universale, senza mai avere neanche una sola sanzione.

Sappiamo tutti che la violenza genera violenza e visto che le Istituzioni  internazionali non hanno la volontà o la possibilità di fermarla, lo può fare solo la società civile ed è per questo che Vi chiedo di togliere dai vostri banchi i prodotti delle colonie israeliane a partire dai deliziosi datteri Medjoul che, se volete, potete acquistare dalle poche imprese palestinesi che ancora riescono a produrne finché i coloni non ruberanno anche le loro palme.Einstein lo apprezzerebbe, di questo potete esser certi e potreste anche andarne fieri!

Resto in attesa di una Vostra gentile risposta e invio cordiali saluti

Patrizia Cecconi

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