"Mi annoiavo e ho sparato". La licenza di uccidere dell'esercito israeliano a Gaza

"Mi annoiavo e ho sparato". La licenza di uccidere dell'esercito israeliano a Gaza

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

 

I soldati israeliani sono autorizzati ad “aprire il fuoco sui palestinesi praticamente a piacimento, compresi i civili”, e hanno trasformato Gaza in un “paesaggio disseminato di cadaveri”, ha riportato +972 Mag.

I giornalisti della rivista con sede a Tel Aviv hanno intervistato sei soldati israeliani che hanno preso parte all'invasione e all'occupazione di Gaza negli ultimi mesi.

Le fonti, cinque che hanno preferito rimanere anonime, hanno raccontato come i soldati israeliani “giustiziassero sistematicamente i civili palestinesi” semplicemente perché entravano in aree designate come “no-go zone”.

"C'era totale libertà di azione", ha detto B., un soldato presente a Gaza. "Se c'è [anche] una sensazione di minaccia, non c'è bisogno di spiegare: si spara e basta".

Quando i soldati vedono qualcuno avvicinarsi, “è consentito sparare al suo centro di massa [il suo corpo], non in aria”, ha continuato B. “È consentito sparare a tutti, a una ragazza, a una donna anziana”.

  1. ha poi citato un episodio avvenuto a novembre, quando i soldati hanno ucciso tra i 15 e i 20 palestinesi, tra i quali bambini, che erano fuggiti dalla direzione sbagliata quando è scoppiata una sparatoria nei pressi di una scuola.

"Tutti quelli che sono andati a destra sono stati uccisi... C'era un mucchio di cadaveri", ha aggiunto a +972.

Un altro soldato, S., ha dichiarato che un commilitone ha sparato e ucciso una famiglia palestinese solo perché stava passeggiando nei pressi del complesso protetto dei soldati.

"All'inizio hanno detto 'quattro persone'. Poi sono diventati due bambini più due adulti e alla fine sono un uomo, una donna e due bambini. Puoi assemblare tu stesso l'immagine."

A., un ufficiale che ha prestato servizio nella Direzione delle operazioni dell'esercito, ha spiegato che avrebbe dovuto ottenere l'autorizzazione prima di sparare contro "ospedali, cliniche, scuole, istituzioni religiose, [e] edifici di organizzazioni internazionali".

Ma in pratica, "posso contare sulle dita di una mano i casi in cui ci è stato detto di non sparare. Anche con obiettivi delicate come le scuole, [l'approvazione] sembra solo una formalità".

  1. ha aggiunto: "Lo spirito nella sala operativa era 'Prima spara, poi fai domande'. Questo era la consegna... Nessuno verserà una lacrima se radessimo al suolo una casa quando non ce ne era bisogno, o se sparassimo a qualcuno a cui non dovevamo sparare".
  2. ha precisato ulteriormente: "La sensazione nello scenario di guerra, e questa è una versione attenuata, era che ogni persona che uccidevamo, la consideravamo un terrorista... L'obiettivo era contare quanti [terroristi] avevamo ucciso oggi".

I soldati hanno testimoniato che in tutta Gaza, cadaveri di palestinesi in abiti civili erano sparsi lungo le strade e i terreni aperti. "Tutta la zona era piena di cadaveri", ha ricordato S., un riservista.

Una fonte non militare che ha visitato Gaza ha rivelato a +972 che i soldati israeliani hanno giustiziato i palestinesi sfollati che cercavano di tornare alle loro case.

“Vicino al complesso militare tra la Striscia di Gaza settentrionale e meridionale, abbiamo visto circa dieci corpi colpiti alla testa, apparentemente da un cecchino, [apparentemente mentre] cercavano di tornare a nord. I corpi erano in decomposizione; c'erano cani e gatti intorno a loro”.

I soldati israeliani hanno anche impedito ai palestinesi di tornare alle loro case, bruciandole e demolendole dopo averle occupate.

Un soldato di nome S. ha affermato che la politica era "se ti muovi, devi bruciare la casa".

"Prima di andartene, bruciate la casa, ogni casa", ha ribadito B. "Questo è sostenuto a livello di comandante di battaglione. È così che [i palestinesi] non saranno in grado di tornare, se lasciassimo indietro munizioni o cibo, i terroristi non saranno in grado di utilizzarli".

---

L'ANTIDIPLOMATICO ED EDIZIONI Q RACCOLGONO FONDI PER LA POPOLAZIONE DI GAZA

ACQUISTANDO IL LIBRO "IL RACCONTO DI SUAAD - PRIGIONIERA PALESTINESE" DAL NOSTRO SITO CONTRIBUIRETE ATTIVAMENTE ALL'INVIO DI AIUTI UMANITARI ATTRAVERSO L'ASSOCIAZIONE GAZZELLA ONLUS.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

Loretta Napoleoni - Gli Usa, le "guerre crittografiche" e la censura di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Gli Usa, le "guerre crittografiche" e la censura

Loretta Napoleoni - Gli Usa, le "guerre crittografiche" e la censura

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti di Francesco Erspamer  Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

I becchini della memoria e la “simmetria anti-totalitaria” di Geraldina Colotti I becchini della memoria e la “simmetria anti-totalitaria”

I becchini della memoria e la “simmetria anti-totalitaria”

La sinistra radicale, la Palestina e l'"esempio" Vietnam di Leonardo Sinigaglia La sinistra radicale, la Palestina e l'"esempio" Vietnam

La sinistra radicale, la Palestina e l'"esempio" Vietnam

Il gran finale di Repubblica su Hvaldimir, il beluga "spia di Putin" di Francesco Santoianni Il gran finale di Repubblica su Hvaldimir, il beluga "spia di Putin"

Il gran finale di Repubblica su Hvaldimir, il beluga "spia di Putin"

La volontà popolare come mito da sfatare di Giuseppe Giannini La volontà popolare come mito da sfatare

La volontà popolare come mito da sfatare

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione di Antonio Di Siena Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

Le principali tappe del declino italiano  di Gilberto Trombetta Le principali tappe del declino italiano

Le principali tappe del declino italiano

RITORNO A BERLINO SULLA FRONTIERA ORIENTALE di Michelangelo Severgnini RITORNO A BERLINO SULLA FRONTIERA ORIENTALE

RITORNO A BERLINO SULLA FRONTIERA ORIENTALE

Se nemmeno l'estate ha portato consiglio.... di Giuseppe Masala Se nemmeno l'estate ha portato consiglio....

Se nemmeno l'estate ha portato consiglio....

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina di Paolo Arigotti Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

L’autonomia differenziata è una truffa di Michele Blanco L’autonomia differenziata è una truffa

L’autonomia differenziata è una truffa

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti