Miguel Díaz-Canel: "È urgente un nuovo e più giusto ordine internazionale"
I nostri popoli cessino di essere "laboratori di ricette coloniali e di rinnovate forme di dominio che utilizzano il debito, l'attuale architettura finanziaria internazionale e le misure coercitive unilaterali per perpetuare il sottosviluppo e accrescere le casse di pochi a spese del Sud del mondo. Un nuovo e più giusto ordine internazionale è la necessità più urgente di tutte”.
Il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha sottolineato con questa parole che il mondo ha urgente bisogno di "un ordine internazionale nuovo e più giusto", che deve includere una riforma delle istituzioni finanziarie.
Il leader cubano ha affermato, a nome del Gruppo dei 77 (G-77) + Cina, durante la sua partecipazione al Vertice per un nuovo patto finanziario in corso a Parigi, convocato dal presidente francese Emmanuel Macron, che questa è la maggiore urgenza per la comunità internazionale.
Díaz-Canel ha indicato che per raggiungere questo nuovo ordine internazionale è "essenziale affrontare (...) una riforma delle istituzioni finanziarie internazionali, sia in termini di governance e rappresentanza, sia di accesso ai finanziamenti".
Il capo di Stato cubano ha definito "inaccettabile" che, nel XXI secolo, venga ancora imposto alla maggior parte dei Paesi un sistema di "istituzioni obsolete ereditate dalla Guerra Fredda e da Bretton Woods", che sono "lontane dall'attuale configurazione internazionale e progettate per trarre profitto dalle riserve del Sud".
"En pleno siglo 21, es inaceptable que a la mayoría de las naciones en el planeta se nos continúe imponiendo instituciones obsoletas heredadas de la Guerra Fría y Bretton Woods, alejadas de la actual configuración internacional, y concebidas para lucrar con las reservas del Sur". pic.twitter.com/1d15X2TAqw
— Presidencia Cuba ???????? (@PresidenciaCuba) June 22, 2023
"Le attuali basi che definiscono le relazioni Nord-Sud e la coesistenza sul pianeta devono essere ripensate. Non passiamo alla storia come i leader che avrebbero potuto fare la differenza nel nostro destino comune e non sono stati in grado di realizzarla", ha aggiunto Díaz-Canel, esortando altri leader globali a trasformare il modello attuale.
Il leader cubano ha anche messo in guardia i suoi colleghi dall'ignorare gli avvertimenti e dal sottovalutare "le urgenze" di cui l'umanità ha bisogno per salvarsi. "Agiamo come specie in pericolo, agiamo con un senso di umanità”.
Nel frattempo, Díaz-Canel ha commentato che il Vertice in corso a Parigi, al quale partecipa in qualità di presidente pro tempore del G-77 + Cina, "potrebbe essere un altro punto di partenza verso un più ampio processo intergovernativo di discussione e decisione nel quadro delle Nazioni Unite".
Nelle riflessioni del leader cubano è stato inevitabilmente presente il pensiero del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, le cui idee associate alla protezione dell'umanità hanno raggiunto il forum internazionale tramite la voce di Díaz-Canel, evidenzia il quotidiano Granma.