Munchau (FT): "I media italiani non comprendono quanto piccolo sia il Recovery Fund in relazione al crollo del Pil"
Anche Munchau attraverso il suo editoriale sul suo blog Eurintelligence ha deciso di commentare “la nomina da parte del governo italiano di McKinsey per redigere gli investimenti del fondo di recupero del governo".
Sottolinea correttamente l’editorialista del Financial Times come non bisogna certo meravigliarsi del fatto che un governo tecnico decida di assoldare dei tecnici. “Ciò che è problematico in questo caso è che Vittorio Colao, ministro dell'Informazione e della trasformazione digitale di Draghi, sembra essere un ex partner di McKinsey”, sottolinea.
Quando la politica va male, la percezione dei conflitti di interesse è spesso il punto in cui si inizia la valutazione, prosegue Munchau. David Broder scrive su Jacobin, che la nomina potrebbe ritorcersi contro. Sottolinea un punto importante di cui non si vede molto scritto nei media: quelli italiani hanno valutato la dimensione del denaro del fondo di recupero a 200 miliardi di euro. Ma circa 120 miliardi di euro sono prestiti, lasciando 80 miliardi di euro in denaro reale. Questi 80 miliardi di euro vengono erogati in un periodo di cinque anni, lasciando circa 15 miliardi di euro all'anno. Non è niente, ma solo lo scorso anno la perdita del PIL italiano è stato di un ordine di grandezza 10 volte tanto. “La nomina di McKinsey non è quindi proprio lo scandalo che sembra. Il problema più grande per l'Italia, e per l'UE nel suo insieme, è la relativa mancanza di stimoli”, conclude Munchau.
what will become obvious in Italy but is not yet reflected in the media coverage, is just how the small the recovery fund fund is in relation to the fall in GDP. https://t.co/OfeBR67ZiO
— Wolfgang Munchau (@EuroBriefing) March 8, 2021