Myanmar: la storica visita di Thein Sein alla Casa Bianca
Obama sancisce il suo supporto alle riforme intraprese dal paese asiatico
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Lunedì 20 maggio il presidente del Myanmar Thein Sein, al potere nel 2011 e protagonista di una serie di riforme liberali e democratiche, è divenuto il primo leader del suo paese a visitare la Casa Bianca negli ultimi 50 anni. Il test più critico per il futuro del paese sarà nel 2015, quando in Myanmar ci saranno nuove elezioni che testeranno la volontà dei militari di cedere il potere ad una autorità amministrativa possibilmente guidata anche dal premio Nobel per la pace Suu Kyi.
Dopo aver visitato il Myanmar a novembre e sospeso molte delle sanzioni economiche imposte in precedenza, Obama ha sancito così il supporto degli Stati Uniti verso il processo di transizione in atto nel paese. Il presidente americano ha però espresso profonda preoccupazione riguardo alla violenza diretta contro le comunità musulmane in Myanmar.
Diverse le organizzazioni hanno criticato la scelta dell'amministrazione Obama di ospitare il leader del Myanmar. In un rapporto recente, Human Rights Watch ha accusato il Myanmar di una “campagna di pulizia etnica” contro i Rohingya, minoranza musulmana vessata dalla maggioranza buddista. La ong US Campaign for Burma ha organizzato una serie di proteste contro la visita di Thein Sein, sostenendo come gli Stati Uniti avrebbe dovuto assumere ritorsioni per le violenze contro i Rohingya. Nell’ultimo anno gli scontri fra buddisti e musulmani avrebbero provocato la morte di almeno 192 persone mentre a 140.000 ammonterebbero i senza tetto.