Nazismo, antisemitismo e Repubblica francese

Illustrazione: Pogrom zarista

2424
Nazismo, antisemitismo e Repubblica francese

 

Ecco un punto storico interessante in un momento in cui la Francia, all'ONU, ha appena votato contro la risoluzione che condanna la riabilitazione del nazismo.

Come ricordo nel mio ultimo libro, la propaganda antisemita dei generali zaristi, dal 1918 al 1921, fu consapevolmente orchestrata dai governi francese e britannico.

“La presenza di molti ebrei tra i dirigenti comunisti fornisce il pretesto per scatenare una violenza razzista che farà 300mila vittime. Nelle regioni riconquistate dagli eserciti bianchi si susseguono stragi e pogrom, colpendo popolazioni civili ebraiche assimilate ai bolscevichi. Durante l'estate del 1918, le forze britanniche sbarcate nel nord della Russia per sostenere l'offensiva del generale Denikin lanciarono migliaia di volantini antisemiti in aereo.

Da parte dei bolscevichi, invece, le autorità hanno fatto tutto il possibile per porre fine a questi orrori. Vengono votate leggi estremamente severe e puniti i colpevoli arrestati. In un discorso inciso su disco e trasmesso dagli altoparlanti per raggiungere le masse analfabeti, lo stesso Lenin chiede la liquidazione dell'«odio contro gli ebrei e contro le altre nazioni”.

Non è tutto. Il governo della Repubblica francese finanzia la riproduzione su larga scala del più famoso pamphlet antisemita, "I Protocolli dei Savi di Sion". Questo falso rudimentale che descrive un complotto ebraico per il dominio del mondo è un'invenzione della polizia zarista intesa a screditare il movimento rivoluzionario. Gli Alleati ne faranno il breviario della reazione monarchica e della crociata antibolscevica.

In Inghilterra, i tipografi di Sua Maestà stanno lavorando per stampare l'edizione inglese dei "Protocolli" citati rapidamente con grande clamore come prova o indicazione del minaccioso complotto segreto che stava per spazzare l'Occidente. Si sviluppò così una campagna, alla quale prese parte Winston Churchill, che avrebbe lavorato per denunciare il ruolo dell'ebraismo non solo in Russia ma durante tutto il ciclo di sovversione che imperversò in Occidente a partire dal XVIII secolo, ricorda Domenico Losurdo.

Nel 1937, pur esprimendo un giudizio positivo su Hitler, Churchill sottolineò con insistenza le origini ebraiche di un leader di spicco della rivoluzione bolscevica, ovvero Lev Trotsky, alias Bronstein. Oltre l'Atlantico, negli Stati Uniti, sarà Henry Ford a garantire la diffusione dei Protocolli, dichiarando: ‘la Rivoluzione russa è di origine razziale, non politica’. Ai suoi occhi usa slogan umanitari, ma in realtà esprime un'aspirazione razziale al dominio del mondo.”

Bruno GUIGUE, "Communisme", Editions Delga, 2022, p. 220.

 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Burevestnik: il game changer della Russia di Giuseppe Masala Burevestnik: il game changer della Russia

Burevestnik: il game changer della Russia

La triste deriva del movimento pro-Pal di Michelangelo Severgnini La triste deriva del movimento pro-Pal

La triste deriva del movimento pro-Pal

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin di Francesco Santoianni La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia di Marinella Mondaini “Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Neoliberismo: tutto propaganda e falsità di Michele Blanco Neoliberismo: tutto propaganda e falsità

Neoliberismo: tutto propaganda e falsità

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti