Nel baratro della guerra

1951
Nel baratro della guerra

 

Ad oltre due anni dallo scoppio del conflitto Nato/Ucraina-Russia ancora non si vede la luce in fondo al tunnel.

La tensione internazionale è stata acuita, dopo l'attacco di Hamas,in seguito alla risposta sproporzionata di Israele sui territori palestinesi, che già da oltre 75 anni esercita impunemente ogni sorta di violenza.

L'Occidente e l'Est, il Medio Oriente e il mondo arabo: soffiano pericolosi venti di guerra globale.

Questo coinvolgimento dimostra quanto la sottovalutazione del rischio sia pari alla superbia occidentale.

Non staremo qui a fare la storia delle "fortune" occidentali, costruite sulle macerie degli altri popoli (la scoperta delle Americhe, il genocidio dei nativi indiani, i colonialismi), o per mezzo delle guerre per procura.Di solito, sono sempre i governi anglo-americani gli artefici dei conflitti, che attraverso provocazioni, ingerenze e la costruzione di prove autolegittimano le invasioni.L'implosione dei regimi dei Paesi a cd. socialismo reale ha prodotto, in assenza di forze in grado di influenzare le aree geografiche e di riequilibrare la spartizione dei territori, le guerre in Iraq e Afghanistan, lo smembramento della confederazione jugoslava, e poi della Libia.

In mezzo le tante guerre dimenticate (Siria,Yemen) e i conflitti interetnici, religiosi, per l'accaparramento delle risorse.E il terrorismo, fenomeno contingente, agevolato dall'imperialismo a seconda delle necessità del momento.

L'attuale genocidio ad opera di Israele non sembra preoccupare le cancellerie europee, appare lontano, anche se le ripercussioni verrano a breve in evidenza.Riguardano il futuro ruolo di Israele nella comunità internazionale, i rapporti con il mondo arabo, le radicalizzazioni.

Quello che preoccupa di più è il conflitto alle porte dell'Europa.Inquieta le popolazioni, che già pagano le conseguenze economiche del sostegno all'Ucraina, ed ora temono di essere direttamente coinvolte, visti gli appelli all'invio di forze armate europee (ad iniziare da Macron) a supporto di quelle esauste ucraine.Come se non bastassero i finanziamenti e la continua spedizione di armi e materiale bellico.I Paesi UE e della Nato sono in guerra contro la Russia, anche se l'Ucraina del despota Zelenski non fa parte di queste istituzioni, e così facendo giustificano un eventuale sconfinamento continentale delle manovre russe.

Il rischio è che, prolungandosi le provocazioni (iniziate all'indomani dell'allargamento ad Est della Nato), la Russia possa perdere la pazienza e reagire in modo spropositato.Anche con i missili a lunga gittata o con le armi nucleari e chimiche, che già l'Occidente utilizza (quelle inviate dall'Inghilterra).

Sappiamo benissimo come il doppiopesismo abbia prodotto danni.Pensiamo al falso delle armi batteriologiche scoperte per giustificare l'invasione in Iraq.O  all'ostracismo verso l'Iran riguardo ai progetti di ricerca sul nucleare, un'ostilità dettata in funzione di Israele, il cui arsenale però viene tollerato.E con esso le violenze vecchie e nuove.Adesso, dopo la recente risoluzione dell'ONU con 14 voti favorevoli e per la prima volta l'astensione degli Stati Uniti, pare finalmente vicina una tregua.Ci sono voluti più di trentamila morti! Israele, come sua abitudine, respingendo ogni addebito, negando le evidenze, accusa puntualmente gli altri Stati di antisemitismo.Considera non vincolante la risoluzione, dimenticandosi che la sua esistenza è figlia di analoga risoluzione.

Ritornando alla questione ucraina (l'invasione dei suoi territori da cosa differisce rispetto all'occupazione israeliana che dura da oltre mezzo secolo?) i servi della Nato non sembrano turbati.Tantomeno i lacchè dei media propagandistici.I tifosi della guerra vogliono vincere, ma sottovalutano che non si tratta di un gioco, essendo in ballo il destino dell'umanità nel caso in cui la superbia dei contendenti possa implicare l'utilizzo di armi di distruzione di massa.

Intanto i lobbisti delle armi e delle compagnie estrattive, la Von der Leyen e la nostra Leonardo si sfregano le mani.Ai sovranisti del governo italiano ed ai colleghi dell'opposizione non passa minimamente per la testa di chiedere una soluzione negoziale.Una trattativa che il Papa ha cercato di imbastire inviando un suo emissario.Manca la lungimiranza, se solo ci fosse un pò di coscienza ogni opportunità di dialogo verrebbe colta.Quando a chiederla è stata la Cina ci si è girati dall'altra parte, a conferma degli interessi geostrategici, che già guardano al Pacifico (Taiwan), e non si curano delle vittime.

In questi casi, ogni iniziativa, anche se "ambigua" e proveniente da uno come Salvini potrebbe servire, visti i suoi rapporti di amicizia con Putin.

Invece, i governi pilotati dagli USA, finanziano la guerra.Un'ostinazione, che utilizza ogni strumento,l'intelligence, i droni, e tutto ciò che possa destabilizzare il territorio russo (i dubbi sul recente attentato terroristico).

Attraverso questo gioco al massacro L'Europa si avvicina al baratro.

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