Nel silenzio dei media mainstream si consuma la crisi dell'Argentina neoliberista

13483
Nel silenzio dei media mainstream si consuma la crisi dell'Argentina neoliberista

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

OPPURE

 

Mentre i riflettori sono tutti puntati sul Venezuela che resiste agli attacchi di USA e vassalli regionali, continua a consumarsi nel silenzio più totale il dramma neoliberista in Argentina. Un paese riuscito a risollevarsi con grossi sacrifici ma ripiombato nel baratro proprio a causa di quelle politiche nefaste che all’inizio degli anni 2000 avevano portato il paese al default. 

 

Mauricio Macri aveva detto di voler aprire l’Argentina al mondo, proprio come l’opposizione venezuelana, in realtà ha riportato a Buenos Aires il Fondo Monetario Internazionale, così come è tornato a Quito e vorrebbero riportarlo a Caracas. 

 

L’economia argentina è caduta del 2,6% nel 2018, anno in cui sono stati persi quasi 200.000 posti di lavoro, secondo gli ultimi dati ufficiali diffusi nella giornata di mercoledì. La stessa giornata in cui è stata confermata la chiusura della più grande fabbrica di carrozzeria per autobus nel paese, dove lavorano oltre 600 lavoratori, più 1000 nell’indotto.

 

Il sistema pensionistico integrato argentino (SIPA) del Ministero della Produzione e del Lavoro, registra che durante lo scorso anno, sono stati persi oltre 191.000 posti di lavoro registrati a causa della recessione e della crisi economica che l'Argentina sta attraversando.

 

Il numero di lavoratori occupati registrati è passato da 12.387.200 nel 2017 a 12.195.900 nel dicembre 2018, il che rappresenta un calo dell'1,5% nella misurazione inter-annuale. Di questo totale, circa 130.800 appartenevano al settore privato registrato.

 

Sempre parlando di occupazione registrata o formale, sono stati persi 61.000 posti di lavoro nel settore industriale, 36.300 nel segmento commerciale e 13.600 nelle costruzioni a causa del freno di lavori pubblici.

 

L'indagine sugli indicatori del lavoro (EIL) dello stesso ministero ha avvertito che l'occupazione ha subito un calo del 2,3% nel primo mese del 2019.

 

I settori delle PMI e delle imprese sostengono che dozzine di piccole e medie imprese vengono chiuse o sospese ogni giorno.

 

La più importante fabbrica di camion e autobus del paese, Metalpar, ha annunciato la chiusura definitiva dell'impianto che ha nella città di Loma Hermosa a Buenos Aires e ha licenziato i suoi 600 lavoratori.

 

Nel 2017 la fabbrica - con capitali cileni e brasiliani - aveva proposto al governo Macri un programma di produzione sostenibile per superare la caduta delle vendite, ma non ha ricevuto risposte ufficiali.

 

Le compagnie di autobus hanno interrotto il rinnovo dei veicoli per la diminuzione di passeggeri, il forte aumento del dollaro e la mancanza di crediti per i quali Metalpar ha deciso nel 2018 di sospendere il personale per far fronte alla crisi.

 

La contrazione economica del 2018 è stata la più alta degli ultimi tre anni quando è iniziata l'amministrazione del presidente Mauricio Macri, che all'inizio dello scorso anno aveva previsto un aumento del 3,5%. 

 

La crisi argentina si consuma nel silenzio più totale dei media mainstream impegnati nel costruire una crisi umanitaria in Venezuela che nei fatti non esiste. 

Potrebbe anche interessarti

Loretta Napoleoni - Il MAGA di Trump è esportabile in Europa? di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Il MAGA di Trump è esportabile in Europa?

Loretta Napoleoni - Il MAGA di Trump è esportabile in Europa?

Elon Musk e ABC: perché sarebbe una buona notizia di Francesco Erspamer  Elon Musk e ABC: perché sarebbe una buona notizia

Elon Musk e ABC: perché sarebbe una buona notizia

Le elezioni Usa, il trumpismo e il bivio finale dell'Europa di Paolo Desogus Le elezioni Usa, il trumpismo e il bivio finale dell'Europa

Le elezioni Usa, il trumpismo e il bivio finale dell'Europa

Nicaragua, il ricordo vivo di Carlos Fonseca di Geraldina Colotti Nicaragua, il ricordo vivo di Carlos Fonseca

Nicaragua, il ricordo vivo di Carlos Fonseca

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Putin si è messo ad uccidere anche i cuochi? di Francesco Santoianni Putin si è messo ad uccidere anche i cuochi?

Putin si è messo ad uccidere anche i cuochi?

I Nativi Americani hanno davvero votato per Trump? di Raffaella Milandri I Nativi Americani hanno davvero votato per Trump?

I Nativi Americani hanno davvero votato per Trump?

Magistratura ed esecutivi. Diritto interno e sovranazionale di Giuseppe Giannini Magistratura ed esecutivi. Diritto interno e sovranazionale

Magistratura ed esecutivi. Diritto interno e sovranazionale

Trump Returns - i miei 2 centesimi sull'evento del giorno di Antonio Di Siena Trump Returns - i miei 2 centesimi sull'evento del giorno

Trump Returns - i miei 2 centesimi sull'evento del giorno

9 NOVEMBRE 1989: LA CADUTA DEL MURO E L'INIZIO DELLA FINE di Gilberto Trombetta 9 NOVEMBRE 1989: LA CADUTA DEL MURO E L'INIZIO DELLA FINE

9 NOVEMBRE 1989: LA CADUTA DEL MURO E L'INIZIO DELLA FINE

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

 Perché Trump ha vinto? di Michele Blanco  Perché Trump ha vinto?

Perché Trump ha vinto?

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti