Non solo Russia. Come l'Italia rischia di perdere il mercato cinese...

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Non solo Russia. Come l'Italia rischia di perdere il mercato cinese...

 

Vedo le prime pagine. Inflazione UK prevista a 18%, in Germania 10%, Bonomi che come al solito chiede alla politica di socializzare le perdite, Germania vista come nuovo Calimero.

Volcker, Thatcher, Werner, Andreatta, Merkel, Prodi, Monti, Amato, Ciampi, Draghi, e compagnia europea cantando vanno a farsi benedire. E' bastato escludere la Russia dal gioco mondiale, che è poi ritenuto quello occidentale, per far saltare 50 anni di deflazione.

Stanotte un cugino romano mi manda un articolo de il Corriere, India e Cina voracissime di gas russo, ecco perché esplode. Se anche così fosse, facciamo una considerazione: abbiamo escluso la Russia dal campo europeo, a cui storicamente appartiene.

Si è indirizzata verso l'Eurasia, coltivando i propri interessi, e lì sposta i suoi mercati di sbocco, tra l'altro in forte crescita.

Tre mesi fa lessi un'intervista ad un magnate russo che si era trasferito in Siberia, a Vladivostock. Diceva ai russi: venite tutti qui, l'Occidente è morto, qui ci sono Cina, India, COrea del Sud, Indonesia, Giappone, Malesia, Thailandia, è qui il futuro.

Già, noi siamo il passato, il passato remoto, e non ce ne siamo ancora accorti.

 

Spesso chatto con amici che stanno in Asia, mi danno info. Uno di questi mi chiese l'amicizia 4 anni fa, sta in Cina, dirige diverse aziende, è del nord. Due anni fa usci il mio libro, lo prese, rimase sbigottito, mi disse che aveva scoperto un altro lato sconosciuto di quel Paese. E' un amico, persona squisita, generosa (tra i primi a sostenere il blog), molto capace, un manager che porta il nome dell'Italia in CIna con onore. Stamane alle 7 ho fatto un post sulla Russia. Abbiamo dialogato. Ecco il sunto: "Ciao Pasquale, in riferimento ai tuoi post recenti, se vuoi puoi scrivere che, nel mio settore, molto piccolo per carità, comunque un cliente russo ha incominciato ad acquistare da noi in Cina. Erano 25 anni che acquistava da una ditta italiana, nostri concorrenti diretti. Il cliente ci ha detto che erano molto soddisfatti dell'azienda italiana e mai avrebbero pensato di cambiare. Ma la nuova situazione lì ha costretti a rivolgersi altrove.

Si parla di un fatturato intorno al milione di euro all'anno, ma situazioni come questa ce ne sono tantissime. Ancora più incredibile e che parte dei prodotti li compra in Cina, parte li compra in Turchia.

Io: perdona il disturbo. Un info. alla luce del comunicato g7 su taiwan, riscontri un calo di ordini di aziende cinesi verso aziende italiane? hai qualche sentore?

Lui: non ho dati, ma a sensazione incidono di più i problemi di inflazione e soprattutto di tempi di consegna. La settimana scorsa siamo stati contattati da un cliente indiano, anche lui comprava dall'Italia, solo che i tempi di consegna sono passati da 8 a 16 settimane e non sono più accettabili, quindi si rivolgono in Cina dove il lead time è si aumentato, ma da 6 a 8 settimane. I tempi sono così lunghi perché in Europa non si trovano componenti. Mentre qui non abbiamo di questi problemi.

Non ho potuto metterlo prima questo dialogo perché sono un salariato con doveri, ora sono in pausa. Io ho doveri, i salariati hanno doveri. Ebbene, chi ci comanda per Costituzione dovrebbe avere come dovere, visto che giurano, l'interesse nazionale. Loro se ne fregano. Solo noi abbiamo doveri e zitti e muti. La chiamano democrazia.

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